Banca Carige prova a rassicurare il mercato dopo la pubblicazione sulla stampa di alcune indiscrezioni secondo cui i contratti derivati accesi con alcune banche estere (tra cui Deutsche Bank) per coprirsi dal rischio di tasso di interesse relativo all’investimento in titoli di Stato italiani per 7 miliardi non sarebbero stati contabilizzati correttamente.
In una nota diffusa ieri dopo la chiusura di Piazza Affari (-4,37% a 0,45 euro il titolo Carige) l’istituto genovese ha precisato che «la gestione e la contabilizzazione delle operazioni in derivati è sempre avvenuta in modo trasparente e coerente con le normative per tempo vigenti». Secondo le indiscrezioni di stampa, invece, Carige avrebbe misurato il valore di tali strumenti derivati, per loro natura illiquidi, utilizzando parametri non in linea con le normali prassi di mercato, sottovalutandone di fatto il rischio. Così avrebbero segnalato gli ispettori della Banca d’Italia nel verbale ispettivo. Questo scenario troverebbe conferma negli stralci della relazione di Via Nazionale pubblicati ieri dall’agenzia Reuters. Secondo gli ispettori Carige avrebbe preso «senza compiute valutazioni, cospicue posizioni a leva su titoli di Stato», sottovalutando «oneri e rischi connessi alle necessità di rifinanziamento e all’ampio utilizzo di derivati di copertura». Sul punto dalla banca ligure hanno fatto sapere che «le differenze valutative rilevate dall’organo di vigilanza sui contratti derivati sono originate da motivazioni di natura tecnica e sono di limitata entità. Le metodologie attualmente impiegate da Carige per la valutazione degli strumenti derivati sono di vasto utilizzo sul mercato, soggette a periodici aggiornamenti e determinano differenze che non hanno comunque impatto sulla redditività aziendale». L’istituto genovese ha poi sottolineato che «a ulteriore garanzia della correttezza della propria operatività, oltre alla consueta attività di costante monitoraggio, ha effettuato una specifica verifica tramite i propri organi interni di controllo; inoltre ha affidato, su propria iniziativa e già a inizio anno, a primaria società di revisione e di consulenza analoga verifica, conclusasi con la conferma della piena correttezza delle rilevazioni e dell’operato di Banca Carige». L’istituto ha infine voluto chiarire che l’operatività in derivati di copertura non ha avuto impatti significativi sulla posizione di liquidità del gruppo che «si mantiene su livelli più che adeguati, che attualmente ammontano complessivamente a 4,5 miliardi di euro». (riproduzione riservata)