Un’iniezione di 200 milioni. A tanto ammonta l’aumento di capitale deciso da Poste Italiane per la controllata Poste Vita. Una mossa che, come ha spiegato il presidente della società assicurativa, Roberto Colombo, nel corso dell’assemblea che ha approvato l’intervento, si è resa necessaria «per aumentare il margine di solvibilità relativo ai rami Vita, nei quali peraltro è concentrata l’attività della compagnia».
Nonostante il recupero, già alla fine dell’anno scorso il margine di solvibilità della compagnia nel ramo Vita (quello che rappresenta l’asset principale dell’assicurazione delle Poste) era però dell’1,17%, non molto più alto rispetto al minimo richiesto: «Gli elementi costitutivi del margine ammontano a 2.456 milioni», dice il bilancio 2012, «a fronte di un margine di solvibilità richiesto di 2.105 milioni». Nel primo semestre di quest’anno la compagnia guidata da Farina ha continuato a registrare una crescita dei premi nonostante il perdurare della crisi. Poste Vita, a livello consolidato, ha registrato premi per 6,6 miliardi contro i 6,1 miliardi del primo semestre dell’anno scorso. Uno sviluppo che ha permesso alla società, al netto dei premi ceduti in riassicurazione, di riuscire a consolidare il trend di crescita messo a segno nell’ultimo triennio e di mantenere salda la proprio quota di mercato che, in termini di nuova produzione, si attesta al 20,7%. Ma, se si guarda all’apporto del comparto assicurativo al risultato operativo dell’intero gruppo, nel primo semestre c’è stata una leggera frenata: i servizi assicurati hanno infatti registrato un risultato operativo di 204 milioni, in calo del 6,4% rispetto ai 218 milioni di giugno 2012. A differenza dei servizi bancari di BancoPosta che, nonostante il difficile contesto di mercato, hanno registrato una crescita di quasi il 22%, da 233 a 284 milioni. La manovra di rafforzamento del capitale decisa dall’assemblea servirà quindi a fornire a Poste nuovi mezzi patrimoniali per continuare a svilupparsi. La delibera ha previsto che la sottoscrizione dovrà essere effettuata entro il 30 settembre, ma l’azionista unico Poste Italiane ha già dato il via libera all’integrale sottoscrizione. (riproduzione riservata)