Ci sono volute più di due ore e mezza a Genova, in Palazzo Doria sede della Fondazione Carige, per chiudere un cda dai forti malumori convocato per decidere la successione del patron Giuseppe Berneschi alla guida del gruppo.
Detto fatto. Al suo posto, alla guida del gruppo la Fondazione ha indicato Cesare Castelbarco Albani, già consigliere di amministrazione diCarige (dal 2007) in quota ai francesi di Bpce visto che il suo nome era già presente nel cda uscente su indicazione proprio dei soci francesi. Castelbarco, milanese, classe 1952, attualmente ricopre, tra gli altri, l’incarico di consigliere di Banca Leonardo, di Reale Mutua Assicurazioni, ed è stato presidente di Filse, la finanziaria della Regione Liguria.
Con lui, alla guida del gruppo genovese la Fondazione guidata da Flavio Repetto propone Alessandro Repetto, politico di lungo corso, e cinque consiglieri tra cui Lorenzo Cuocolo, classe 1975, dal 2006 professore di diritto Pubblico comparato alla Bocconi di Milano; Giuseppe Zampini, amministratore delegato di Ansaldo Energia e presidente di Confindustria Genova e Luigi Gastaldi, consigliere Carige dal 2007, vicepresidente di Carige Vita Nuova (la compagnia vita del gruppo) ed ex deputato dal 1996 al 2006 in lista a Forza Italia. Le sorprese nella lista della Fondazione sono le due donne indicate a far parte del cda del gruppo: Elena Vasco responsabile dell’area risorse e patrimonio della Camera di Commercio di Milano ed Evelina Christillin, torinese, ex ufficio stampa Fiat ed ex presidente del comitato promotore delle Olimpiadi invernali di Torino 2006.
La riunione di ieri è stata tumultuosa, come si è detto.
Da subito, diciassette consiglieri d’indirizzo su 28 avrebbero chiesto al presidente Repetto di posticipare di due settimane le nomine dei sette componenti scelti dall’ente per far parte del cda della banca. Repetto avrebbe detto no, ribadendo che le nomine dovevano essere fatte ieri. Anche perché un rinvio di due settimane avrebbe messo in forse l’assemblea dei soci prevista per il 30 settembre. Resta il fatto che quanto avvenuto ieri dimostra che la linea del presidente della Fondazione Repetto non è stata così condivisa come pareva all’inizio. Non a caso, al termine del consiglio di indirizzo che si è chiuso alle 20.30 di ieri sera, il consiglio stesso ha dichiarato di aver «accolto la lista dei nomi per il cda della banca per evitare il commissariamento». La situazione che si è venuta a creare, dicono alcuni dei consiglieri, ha generato «la rottura del feeling tra Repetto e i consiglieri d’indirizzo». Uno di essi, Graziano Mazzarello, ha dichiarato esplicitamente che a breve «si procederà a un rinnovamento del cda della Fondazione dando più rappresentanza alla dimensione territoriale della banca, garanzia di stabilità per la Liguria». Il consiglio di indirizzo lamenta da tempo la scarsa rappresentatività del Ponente ligure all’interno dell’assemblea e, a questo punto, potrebbe decidere di porre la questione di fiducia nei confronti di Repetto, facendo saltare anche lui dalla sedia. Come che sia, Repetto, ha dichiarato, alla fine del cda, che «in questo momento, difficile e delicato, la Fondazione ribadisce il suo impegno per Carige, la cui indipendenza, solidità e ruolo sono fondamentali per tutta la Liguria». Secondo Repetto, «gli organi della Fondazione, all’unanimità, hanno da tempo confermato che Carige costituisce la priorità strategica e a tale obiettivo improntano le attività. La Fondazione perciò continuerà a fare tutto il possibile e quanto opportuno per il bene della banca e della sua comunità di riferimento. In quest’ottica va vista anche la determinazione a condividere con nuovi soci la via della ripresa e di una nuova fase di sviluppo di Carige». (riproduzione riservata)