Dopo l’esito dell’ispezione di Bankitalia e dopo avere preso atto delle conclusioni degli uomini di Ignazio Visco, abbastanza inattesa, nessuno a Genova si sbilancia sul futuro di Banca Carige. Le uniche certezze sono dettate dalle scadenze imposte da Bankitalia. Oggi il cda della Fondazione dovrà redigere le lista dei consiglieri in vista del rinnovo del cda, in occasione dell’assemblea del 30 settembre. Per prassi, il primo e il secondo nome di quella lista sono il presidente e il vicepresidente designato. Nessuno si vuole sbilanciare sui nomi, ma il tam tam genovese accredita di maggiori possibilità di successo il ticket composto da Piergiorgio Alberti e Alessandro Repetto come possibili futuri presidente e vicepresidente.
La scadenza successiva del programma a tappe forzate imposto da Bankitalia è il 31 ottobre, quando dovrà essere presentato un nuovo piano industriale. Questa scadenza è connessa alla nomina dell’amministratore delegato, chiesta anch’essa da Bankitalia.
Una volta presentato il piano, Carige procederà al rafforzamento del capitale e alla cessione delle assicurazioni. La nuova banca Carige, oltre ad avere una nutrita presenza femminile, si doterà di una serie di regolamenti interni in grado di mettere paletti per evitare una presidenza pervasiva come è stata quella di Giovanni Alberto Berneschi.
Intanto ieri il patto parasociale di Banca Carige, composto da imprenditori privati, cooperative, Fondazione Cassa risparmio di Savona, Fondazione Cassa risparmio Carrara, Fondazione B.M. Lucca, ha deciso, all’unanimità, di presentare la propria lista dei candidati: Remo Angelo Checconi; Luca Bonsignore; Lorenzo Roffinella; Lucia Venuti.
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