di Anna Messia

Nobis Assicurazioni è riuscita a muoversi in controtendenza chiudendo il 2012 in utile, nonostante l’andamento negativo delle vendite delle automobili, cui è legata a filo doppio. Tanto che i soci, compresa la Investimenti Industriali di Andrea Agnelli, sono stati pronti a investire nuove risorse nella società guidata da Salvatore Passaro, sottoscrivendo un aumento di capitale di 3 milioni, che ha consentito di portare il capitale totale della compagnia a 8 milioni.

Un progetto, quello di Nobis, nato nel 2008, quando Intergea, il principale gruppo italiano nella vendita di automobili fondato da Alberto Di Tanno, decise di lanciare Intergea Assicurazioni per collocare polizze Danni, come incendio o malattia e tutela legale, ad esclusione dell’Rc Auto e dell’Rc Generale, sfruttando le potenzialità di un bacino di circa 75 mila clienti. Poi nel 2008 è arrivato anche Andrea Agnelli, tramite la holding di partecipazioni Lamse, rilevando una quota del 20% e il nome della società è cambiato in Nobis Assicurazioni. Un ritorno alle polizze per la famiglia Agnelli dopo la vendita nel 2003 della Toro a De Agostini che, nonostante l’andamento negativo delle vendite delle automobili, sta dando buoni risultati: la compagnia ha chiuso il 2012 con un utile di 670 mila euro e soprattutto con una raccolta premi di quasi 22 milioni, in aumento del 128% rispetto a un anno prima. La strategia è stata diversificare la distribuzione su nuovi canali commerciali con la creazione di collaborazioni con partner specializzati nella distribuzione automotive e attivi nel ratail. Tra i progetti della società già l’anno scorso c’era il debutto nell’Rc Auto, tanto che proprio per questo si decise di aumentare il capitale da 3,8 a 5 milioni. Tutto è stato rinviato, ma a questo punto il piano potrebbero essere rispolverato anche se l’aumento appena firmato, sottoscritto da tutti i soci, ha espressamente eliminato la condizione sospensiva del rilascio da parte dell’autorità di vigilanza dell’esercizio di nuovi rami assicurativi, previsto da una precedente delibera dell’assemblea di fine 2012. (riproduzione riservata)