di Luciano Mondellini

La timida ripresa dell’economia italiana, ventilata nelle settimane scorse, non coinvolge di certo il settore auto. Almeno per quanto riguarda agosto, un mese che, seppur tradizionalmente poco indicativo, ha comunque inviato segnali scoraggianti. Lo scorso mese, infatti, sono state immatricolate circa 53 mila nuove auto in Italia, un dato che corrisponde a un calo del 6,5% rispetto all’agosto 2012.

Ma che, come ha fatto notare il Centro Studi Promotor in una nota, ha significato una flessione del 49,6% rispetto ai livelli pre-crisi del 2007. Insomma, il tunnel in cui il settore auto si è infilato dall’aprile 2010 (mese in cui finì l’effetto degli incentivi varati nel 2009) non sembra ancora terminato. D’altronde, come ha fatto notare Roberto Vavassori, presidente dell’Anfia (l’associazione che raggruppa le aziende del settore auto), «il mercato presenta nuovamente una forte contrazione nel mese appena concluso, pur confrontandosi con un agosto 2012 già particolarmente negativo (-20,2%). I livelli di immatricolazioni di agosto non erano così bassi dal lontano 1962, quando le immatricolazioni furono appena 49.7661». Fatte le debite considerazioni relative a un periodo dell’anno, quello della pausa estiva, tradizionalmente contrassegnato da un calo della domanda, ha osservato Vavassori «il peggioramento dell’attuale trend di mercato è in buona parte riconducibile alle vessazioni fiscali che colpiscono in maniera incrementale la filiera: dai premi assicurativi alle accise sui carburanti, si consideri che la componente fiscale dei prezzi dei carburanti è già arrivata al 58% per la benzina e al 55% per il diesel, senza contare che le tensioni internazionali suscitate da un possibile intervento statunitense in Siria stanno facendo aumentare il prezzo industriale dei combustibili».

In questo contesto la Fiat ha fatto meglio rispetto al mercato registrando un calo di circa il 6%. Ciò ha consentito un miglioramento della quota che ha guadagnato lo 0,2% salendo al 29,6%. A sostenere le immatricolazioni del Lingotto è stato soprattutto il brand Fiat, che ha fatto segnare una performance in linea con quella del 2012, sfruttando il traino dell’ottimo andamento di vendita della Punto, della Panda e della nuova 500L. Sono, invece, sprofondati gli altri brand principali del Lingotto. La Lancia ha immatricolato circa 2.300 vetture, facendo segnare un calo del 13,7%. Mentre l’Alfa Romeo, che nei piani dell’amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne dovrebbe rappresentare uno dei punti di forza del nuovo piano concentrato sul segmento premium, resta in attesa del lancio della nuova Giulietta (che avverrà nei prossimi giorni al Salone di Francoforte) e ha registrato vendite per poco più di 1.000 veicoli facendo segnare un calo del 35%. Molto male è andata anche Jeep, ovvero la punta di diamante dei brand Chrysler. Il marchio dei fuoristrada ha immatricolato 214 vetture con una flessione del 27% rispetto all’agosto dell’anno scorso. (riproduzione riservata)