Banca Generali ha chiuso il suo miglior semestre e il titolo a Piazza Affari ha raggiunto i massimi storici a 18,5 euro. Nei primi sei mesi dell’anno l’utile netto è cresciuto del 6,3% rispetto allo stesso periodo del 2012 a 71,6 milioni, il livello più alto della storia dell’istituto, grazie all’incremento dei ricavi di natura ricorrente e al contenimento della base di costi. La crescita annua è avvenuta in particolar modo nel secondo trimestre, durante il quale gli utili si sono attestati a 36,1 milioni (+28%). Sempre nel semestre, Banca Generali ha raccolto 1.412 milioni (+35%), con una media di raccolta netta mensile di 235 milioni, quasi il doppio di quanto realizzato mensilmente nello scorso esercizio (133 milioni).
In particolare, sui prodotti di risparmio gestito è stata realizzata una raccolta netta di 1.587 milioni con una crescita del 147%. Le masse gestite e amministrate si sono attestate a 27,4 miliardi (+12% sul primo semestre scorso, +5% da inizio anno). «Nonostante le incognite economiche sullo sfondo, guardiamo con ottimismo alle prospettive dei prossimi mesi», ha dichiarato l’ad della banca, Piermario Motta, sottolineando come il risultato netto registrato fino a due anni fa veniva raggiunto nell’arco dei 12 mesi. «Anche in momenti di forte volatilità sui mercati», ha poi concluso, «la nostra realtà ha saputo tutelare i portafogli dei clienti che sempre di più, come si evince dall’accelerazione nella raccolta e dall’attenzione alle soluzioni gestite, ci riconoscono come un punto di riferimento per la gestione dei risparmi». Gli utili si sono posizionati di poco sopra il consenso posto a 69 milioni. (riproduzione riservata)