di Andrea Giacobino
La chiusura dell’operazione Unipol-FonSai fa bene anche ai conti di Holmo, la holding controllata da 23 cooperative rosse che detiene il 24,5% di Finsoe, a sua volta azionista al 31,4% del gruppo bancassicurativo guidato da Carlo Cimbri.
Qualche giorno fa, infatti, l’assemblea presieduta da Giovanni Antonelli ha approvato il bilancio 2012 che si è chiuso con una miniperdita di 524.763 euro rispetto al pesante passivo di 15,6 milioni dell’anno prima, causato da oneri finanziari per quasi 15 milioni. Nello stato patrimoniale l’attivo è salito anno su anno da 501,5 a 567,1 milioni per via della sottoscrizione dell’aumento di capitale di Finsoe (a sua volta necessario alla ricapitalizzazione di Unipol per il deal FonSai), tanto che la quota in bilancio è passata in carico da 485,4 a 559 milioni. C’è da osservare che si tratta di una valorizzazione superiore di quasi 50 milioni alla quota corrispondente di patrimonio netto, ma Holmo ha deciso di non svalutare perché il valore di bilancio, dice la nota integrativa, «è riferibile al valore patrimoniale economico della società unitamente alla redditività prospettica della medesima». Così il patrimonio netto migliora da 348,5 a 380 milioni mentre i debiti verso le banche (che hanno finanziato Holmo nella sottoscrizione dell’aumento di capitale Finsoe) salgono da 150 a 190 milioni. Ciò detto, proprio dai 5,5 milioni di dividendi di Finsoe viene il miglioramento del conto economico che sconta oneri finanziari diminuiti a poco più di 5,7 milioni. E proprio Finsoe qualche giorno fa ha chiuso la sottoscrizione integrale dell’aumento di capitale lanciato a fine maggio per un controvalore di 23 milioni che ha portato il capitale a 1,07 miliardi. (riproduzione riservata)