Non mancano i dossier spinosi sul tavolo del sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico Simona Vicari. Solo ieri mattina se ne è aggiunto un altro dopo che la senatrice ha preso parte all’assemblea generale di Assopetroli Assoenergia, che chiedeva di mettere un argine alla crisi delle imprese del commercio dei carburanti e dei servizi energetici.
Domanda. Tra le prime questioni che dovrete affrontare c’è la scatola nera. Le compagnie saranno obbligate a offrirla facendosi carico dei costi?
Risposta. L’introduzione della scatola nera fu una felice intuizione del decreto sulle liberalizzazioni per contrastare il fenomeno delle frodi assicurative. A oltre un anno di distanza dobbiamo però registrare che questo sistema è ancora lontano dall’essere pienamente operativo. La mia convinzione è che solo da un tavolo allargato possa uscire una soluzione condivisibile, ma sostanzialmente la scatola nera è un buon deterrente contro le frodi e, previo monitoraggio, potrebbe effettivamente portare a una riduzione dei costi delle polizze. Se non si chiarisce però chi ne sopporterà gli oneri, dovremmo stare attenti a imporre un obbligo generalizzato.
D. Quali sono i primi soggetti che chiamerete al vostro tavolo che si riunirà in contemporanea con un’iniziativa simile di Ivass e Antitrust?
R. Ovviamente le autorità di vigilanza e le principali associazioni di categoria degli intermediari e delle compagnie. Ci stiamo lavorando alacremente e definiremo i contorni nei prossimi giorni. L’intento è eliminare le distorsioni che ancora ostacolano un corretto sviluppo del settore e verificare che tutti i soggetti che devono attuare le ultime norme approvate non siano inadempienti. Stiamo poi lavorando per riformare l’intero sistema Rc Auto confrontandoci con tutte le categorie interessate.
D. Come contate di risolvere il problema dei prezzi alti nel Sud Italia?
R. L’obiettivo è rafforzare la trasparenza, migliorare i meccanismi di tutela dei consumatori e garantire tempi certi e più brevi nel risarcimento dei danni. È indispensabile una maggiore concorrenza, avviando la ridefinizione delle tariffe assicurative. Dobbiamo ridimensionare il gap tra le varie zone del Paese attraverso principi di equità e solidarietà, reintroducendo il principio della mutualità, con la verifica dell’obbligo a contrarre.
D. Gli accordi tra intermediari potranno aiutare?
R. Credo vadano consentiti nell’ottica di una condivisa impostazione di liberalizzazione e tutela degli assicurati. (riproduzione riservata)