Farsi la pensione da sé costa sempre di più. Quest’anno almeno (spesa minima) 2.872 euro se si era lavoratore dipendente e addirittura 4.146 euro se si era parasubordinato. Questo è, infatti, il conto 2013 che presenta la prosecuzione volontaria dei contributi all’Inps. Una possibilità offerta a chi abbia perso il lavoro di continuare a versare da sé i contributi all’Inps, al fine di non perdere insieme al lavoro anche i contributi versati, nell’amena speranza di raggiungere il diritto a una pensione. L’aumento rispetto allo scorso anno (2012) è dovuto a due fattori: alla consueta lievitazione delle retribuzioni di riferimento, aggiornate al 3% dell’inflazione, nonché in alcuni casi al rincaro delle aliquote di contribuzione fissate dalla riforma Fornero. I dati aggiornati sono stati diffusi dall’Inps nella circolare n. 56/2013, in vista della prima scadenza di pagamento fissata al 30 giugno per il trimestre gennaio/marzo. Importi più alti per il 2013. La volontaria coinvolge poco meno di 2 milioni di ex lavoratori che hanno scelto di continuare l’assicurazione pagando in proprio, con lo scopo di maturare comunque il diritto alla pensione. Costa sempre di più «farsi» una pensione da soli. Ogni anno, infatti, aumentano le somme da versare da parte di coloro che si sono ritirati prima del tempo dall’attività lavorativaLavoratori dipendenti. Per i lavoratori dipendenti l’importo del contributo volontario da versare si ottiene applicando alla retribuzione di riferimento, l’aliquota contributiva vigente per la contribuzione obbligatoria pari al 27,87%, per i soggetti autorizzati entro il 31 dicembre 1995, e al 32,37% (33% per le quote eccedenti i 45.530,00 euro annui), per le autorizzazioni successive, nel rispetto del minimale di retribuzione (pari a 198,17 euro su base settimanale). Per esempio, per il 2013, con un minimale di retribuzione settimanale pari proprio a 198,17 euro il contributo risulterà pari a 55,23 euro settimanali per i soggetti autorizzati sino al 31 dicembre 1995 e a 64,15 euro settimanali per chi è stato autorizzato dal 1° gennaio 1996 in poi. Ciò significa, su base annua, una spesa minima di 2.872 euro (55,23 per 52 settimane) per chi è stato autorizzato entro il 31 dicembre 1995 e di 3.336 euro (64,15 per 52 settimane) se l’autorizzazione è successiva. Per quanto riguarda il settore agricolo, sia nei confronti dei lavoratori dipendenti autorizzati alla prosecuzione volontaria entro il 31 dicembre 1995 che di quelli autorizzati successivamente, l’aliquota di contribuzione obbligatoria è pari al 27,90%. Di conseguenza, il contributo settimanale minimo, calcolato su 198,17 euro, risulta pari a euro 55,28. Artigiani e commercianti. I contributi volontari per i lavoratori autonomi (artigiani e commercianti) si determinano applicando le aliquote stabilite per il versamento dei contributi obbligatori al reddito medio di ciascuna delle previste otto classi di reddito. Ad esempio, un artigiano con 12 mila euro di reddito medio, poiché rientra nella prima classe di reddito, dovrà versare quest’anno un contributo volontario mensile di 278,35 euro ovvero di 239,95 euro se ha meno di 21 anni, che significa su base annua 3.340,20 ovvero 2.879,40 euro. Il commerciante con lo stesso reddito pagherà un contributo volontario mensile di 279,50 euro ovvero di 241,10 euro se ha meno di 21 anni, che significa su base annua 3.354,00 ovvero 2.893,20 euro.
Lavoratori autonomi dell’agricoltura. Con la stessa procedura prevista per gli artigiani e commercianti, i contributi volontari per i lavoratori autonomi dell’agricoltura si determinano applicando le aliquote stabilite per il versamento dei contributi obbligatori al reddito medio di ciascuna delle previste quattro classi di reddito medio settimanale, che sono stabilite ogni anno da un apposito decreto ministeriale. Per l’anno 2013 i valori aggiornati alla variazione annua Istat del 3% sono indicati in apposita tabella in pagina, unitamente agli importi dei contributi settimanali.
Lavoratori parasubordinati. I contributi volontari per gli iscritti alla gestione separata Inps si calcolano applicando all’importo medio dei compensi percepiti nell’anno di contribuzione precedente la data della domanda, l’aliquota pensionistica di contribuzione obbligatoria prevista per i soggetti privi di tutela previdenziale, nel rispetto del minimale di legge. Ciò significa che per l’anno 2013 l’importo minimo dovuto è pari a 4.146,39 euro (345,54 euro su base mensile).
Lavoratori domestici. Infine, tra gli interessati alla volontaria ci sono anche gli ex lavoratori domestici, i quali quest’anno pagano 25,75 euro (25,01 euro nel 2012) la settimana, oppure 34,53 euro (32,70 euro nel 2012), se l’autorizzazione è successiva al 31 dicembre 1995.