Differimento al prossimo 3 luglio della discussione, davanti alla prima sezione del Tar del Lazio, del ricorso amministrativo proposto da Unipol contro il provvedimento con cui nel giugno dello scorso anno l’Antitrust aveva autorizzato la fusione con il gruppoFonSai, imponendo però alla compagnia bolognese e a Mediobanca l’adozione di una serie di misure a tutela della concorrenza. Il differimento è stato deciso dai giudici amministrativi, su richiesta concorde delle parti. I legali di Unipol hanno motivato la necessità del rinvio della discussione con l’ormai imminente disponibilità, da parte di Ania e Isvap, di dati di mercato aggiornati a tutto il 2012. Unipol, cui l’Antitrust ha chiesto di cedere premi per 1,7 miliardi di euro (800 milioni solo nel settore dell’Rc Auto), ha contestato al Tar le modalità di calcolo del mercato rilevante da parte dell’authority guidata da Giovanni Pitruzzella. I bolognesi chiedevano di utilizzare i dati dell’Ania, l’associazione di categoria delle assicurazioni, e non quelli dell’Ivass, che non prendevano in considerazione le attività dei concorrenti esteri operanti in regime di libera prestazione di servizi in Italia, restringendo dunque l’ampiezza della torta di mercato su cui calcolare la quota di Unipol-Sai. Il gruppo guidato da Carlo Cimbri ha giudicato inoltre non corretto il calcolo anche a livello provinciale, oltre che nazionale, della quota di mercato del 30%, oltre la quale vanno dismesse attività. L’utilizzo dei dati 2012 potrebbe aiutare Unipol-Sai a ridurre l’ammontare delle cessioni, concentrate nel ramo danni e principalmente nell’Rc Auto, dove l’Antitrust ha attribuito al nascente maxi-polo assicurativo una quota di circa il 37%.