di Anna Messia
Il dato più significativo del primo trimestre di Cattolica Assicurazioni è il netto recupero della raccolta tramite le banche partner della compagnia, come Vicenza, Bcc e Ubi.
All’inizio del 2012 era stato proprio questo canale a soffrire più di altri, ma a marzo scorso c’è stata una ripresa superiore al 70% che ha portato in alto l’intera raccolta Vita, attestatasi a 654 milioni (+45%). «Un trend che è proseguito anche nelle settimane successive», dice l’amministratore delegato Giovan Battista Mazzucchelli, «e che presumibilmente proseguirà ancora, visto che in questa fase economica le banche appaiono ben disposte verso la distribuzione dei prodotti assicurativi». Intanto il primo trimestre si è chiuso per Cattolica con un utile di 24 milioni, in aumento del 26% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, grazie anche al miglioramento della gestione Danni. «Stiamo registrando il proseguimento di un trend positivo dove la crescita dei premi è accompagnata dal miglioramento del risultato tecnico», continua Mazzucchelli. Perché nel ramo Danni la compagnia di Verona si sta muovendo un po’ in controtendenza rispetto al resto del mercato, che ha ridotto i premi, in particolare nell’Rc Auto. «Per quanto ci riguarda, abbiamo invece aumentato sia la raccolta Danni del 2,1% a 406 milioni», dice Mazzucchelli, «sia più in dettaglio il comparto auto, che ha registrato un incremento dei premi del 3,8%, a 248 milioni». Uno sviluppo che però «non è andato a discapito del risultato tecnico», sottolinea l’amministratore delegato, visto che il combined ratio (indicatore della profittabilità del ramo Danni) ha evidenziato un ulteriore miglioramento al 94,5% (rispetto al 95,7%) «ed entro fine anno puntiamo a scendere sotto il 94%». Numeri positivi, quindi, nonostante il difficile contesto di mercato. Al punto che la compagnia in questo periodo viene spesso tirata in ballo come possibile soggetto pronto a fare acquisizioni. Come nel caso degli asset che dovrà cedere Unipol-FonSai per le indicazioni Antitrust o ancora per le compagnie messe sul mercato da Carige. «Ci muoveremo solo se capiterà l’occasione», dice però Mazzucchelli, «il che vorrebbe dire o qualcosa di molto buono pagato al prezzo giusto o qualcosa di meno buono a costo prossimo allo zero. E al momento sul mercato non c’è niente di tutto ciò». (riproduzione riservata)