Oltre 85 milioni di punti decurtati in dieci anni ai titolari di patente di guida, con netta prevalenza degli uomini rispetto alle donne. In media due punti sottratti ad ogni patentato. È questo il bilancio del sistema della patente a punti a dieci anni dall’introduzione avvenuta il 1° luglio 2003.
Dopo un primo biennio (luglio 2003-luglio 2005) che ha registrato la più bassa mole di punti complessivamente decurtati ai titolari di patente, probabilmente a causa dell’iniziale attenzione e timore dei conducenti di fronte al nuovo impianto sanzionatorio, si sono registrati quattro anni di costante ascesa dei punti tagliati, che ha toccato il culmine nel terzo biennio (luglio 2007-luglio 2009) con oltre 27 milioni di punti decurtati.
Successivamente si è assistito a una stabilizzazione del trend, con una media di circa 15 milioni di punti tagliati nel quarto e quinto biennio.
In generale, la fascia d’età più colpita dalle penalizzazioni sulla patente è quella da 35 a 39 anni, con oltre 10 milioni di punti tagliati.
Ma l’incidenza percentuale più rilevante è riscontrata nei minori di 20 anni (in sostanza gran parte dei neopatentati), con una media di 6,4 punti per ogni patentato.
Questo in parte anche a causa della disposizione del codice della strada in base alla quale per le patenti rilasciate successivamente al 1° ottobre 2003 a soggetti che non siano già titolari di altra patente di categoria B o superiore, i punti da sottrarre sono raddoppiati qualora le violazioni siano commesse entro i primi tre anni dal rilascio. Ma solo in parte, perché i minori di venti anni mostrano la più alta percentuale di infrazioni commesse, praticamente una per ciascun patentato.
La fascia d’età più virtuosa è quella degli ultrasettantenni, con una media di 1,1 punti decurtati e di 0,2 infrazioni per ogni patentato.
Donna al volante pericolo costante? Il detto sembra essere smentito dalle statistiche. Infatti, se i patentati risultano essere per il 56% maschi e per il 44% femmine, la distribuzione dei punti finora è stata per ben il 75% a danno dei maschi e solo per il 25% a carico del gentil sesso. Le decurtazioni risultano essere percentualmente più elevate a carico di chi risiede nell’Italia centro-settentrionale.
Da dieci anni a questa parte la violazione più gettonata che ha comportato la decurtazione di punti è stata quella del superamento del limite di velocità di oltre 10 km/h e di non oltre 40 km/h. A seguire, il mancato uso delle cinture di sicurezza, il passaggio con la luce rossa del semaforo e l’uso del telefonino. Questo per il passato.
Nell’immediato futuro, invece, il prossimo 1° luglio scatterà l’abbuono di 2 punti sulla patente di guida per gli automobilisti già in possesso di almeno 20 punti, che negli ultimi due anni non hanno subito decurtazioni. E i conducenti che dal 1° luglio 2003 non hanno mai subito decurtazioni aumenteranno il proprio plafond a 30 punti (il massimo punteggio previsto), mentre chi è al disotto della dotazione di 20 punti ritornerà automaticamente a tale punteggio se nell’ultimo biennio non ha subito decurtazioni.
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