di Anna Messia

Nel primo trimestre di quest’anno l’utile netto di Banca Mediolanum è stato pari a 136,7 milioni, in flessione del 23% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso che aveva però registrato 95 milioni di risultati straordinari derivanti dal recupero di valore di Btp in portafoglio grazie al restringimento degli spread di inizio 2012. «Il primo trimestre di quest’anno rappresenta comunque il secondo miglior risultato di sempre», commenta Massimo Doris, amministratore delegato di Banca Mediolanum, «e sono aumentate sia le commissioni di gestione sia quelle di performance.

 

Parte del minor introito è stato poi compensato da 40 milioni di plusvalenze incassate dalla vendita e riacquisto di Btp, effettuate a inizio anno». A migliorare è stata poi la tipologia di raccolta netta, che l’anno scorso era stata pari a 916 milioni e ora si è attestata a 717 milioni. «Sta però migliorando il mix», sottolinea Doris. «L’anno scorso la gran parte dei flussi erano indirizzati al risparmio amministrato. Quest’anno più del 70% è andato verso risparmio gestito». Un trend che è proseguito anche nelle settimane successive. Ad aprile sono stati raccolti altri 218 milioni, di cui 538 sono andati in fondi, il miglior risultato di sempre. «Da inizio anno abbiamo raccolto poco meno di 1 miliardo e siamo fiduciosi di replicare i traguardo dei 2,2 miliardi raggiunto l’anno scorso», ha concluso Doris. Ieri il cda si è riunito anche per rimettere a punto il piano di stock option per top manager e collaboratori e limitare il fenomeno in base al quale elementi estranei al core business (per esempio svalutazioni di titoli in portafoglio come Mediobanca) possano impedire alla rete, che pure ha fatto record di raccolta, di incassare i premi. (riproduzione riservata)