di Gian Marco Giura
«La riforma del welfare non è più rinviabile. Gli altri Paesi la stanno portando avanti, purtroppo tagliando molto. In Italia, invece, non c’è bisogno di farlo ma piuttosto di ridistribuire le ingenti risorse che ogni anno il Paese spende in quella direzione», ha dichiarato Antonio Mastrapasqua, presidente dell’Inps, nel corso del suo intervento sul palco dell’edizione 2013 degli Insurance & Previdenza Awards di MF Milano Finanza tenutosi a Milano lunedì 22 aprile alle Officine del Volo. «Mi auguro che il prossimo governo abbia la determinazione necessaria a vedere un nuovo welfare nel nostro Paese, a prendere in mano un argomento che in pochi vogliono toccare limitandosi ad agire solamente nei confronti del sistema pensionistico.
Che invece ne rappresenta solo una parte. Non si può pensare, infatti, che siano disgiunte dallo Stato sociale, dalla sanità, dall’istruzione, dalla scuola, e che si possano riformare senza mettere in atto un progetto integrato e organico che abbracci i diversi momenti della vita dei cittadini. Non pensare al futuro dei nostri figli, con una visione più ampia, è contro il nostro e il loro interesse» ha continuato il presidente dell’Inps, che ha nell’occasione espresso parere non favorevole alla suddivisione (avvenuta nel 2009) del ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali in due diversi dicasteri, quello del Lavoro e delle Politiche Sociali e quello della Salute, «perché pensioni, sanità e Stato sociale andrebbero gestite da un’unica struttura organica e integrata».
Per quanto riguarda la tenuta del sistema previdenziale pubblico, invece, Mastrapasqua ha rassicurato i presenti in sala spiegando come «non ci sia problema alcuno per quanto riguarda le pensioni, perché i problemi dell’Inps non sono di ordine finanziario ma piuttosto economico, in particolar modo legati alla cessione dell’Inpdap che ha generato un effetto negativo nel bilancio consolidato dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale.
Certo non fa piacere e ingenera anche sfiducia nei cittadini vedere come ogni anno il patrimonio dell’Inps venga rosicchiato_» Infine, Mastrapasqua tende una mano alle società assicurative, cui si è rivolto sia ricordando come il loro ruolo sia sempre più importante sia auspicando con fervore una collaborazione attiva, «perché la riforma del welfare non si può attuare senza l’aiuto delle banche e delle compagnie di assicurazioni e perché non bisogna avere paura di collaborare e instaurare un dialogo alla pari tra pubblico e privato nell’interesse prioritario del paese che ha bisogno di risposte certe. Noi siamo pronti e intenzionati a proseguire in questa direzione, anche se devo ammettere che il fermo politico degli ultimi mesi ha bloccato anche l’attività dell’Inps e io quindi non ho potuto tener fede agli impegni che avevo assunto proprio in occasione dell’edizione 2012 degli Insurance Awards di Milano Finanza».
«Credo anche io che le assicurazioni, che peraltro si occupano solamente di una delle diverse parti da cui è formato il welfare, possano contribuire» ha dichiarato Giovanni Battista Mazzuchelli, ad di Cattolica Assicurazioni, che ha ritirato il premio come Assicuratore dell’Anno. «Nel farlo però devono mantenere un’identità abbastanza distinta dall’Inps, che per quanto riguarda l’attività di previdenza mi sembra si stia muovendo in modo efficace».
L’ad, che dal 2007 guida il rilancio della società, ha commentato anche l’andamento del 2013: prosegue il trend di crescita già registrato nel corso del 2012 e al termine dei primi tre mesi dell’anno posso dire che la situazione generale è abbastanza buona. Diverso il discorso per il ramo vita, che nel 2012 ha subito una flessione pari al 14,8% rispetto a un calo del mercato del 5,5%, causato da un’elevata esposizione della compagnia al canale distributivo della bancassurance. Al netto dei risultati generati dal canale bancario, infatti, saremmo cresciuti» ha concluso Mazzucchelli che ha terminato l’intervento sul palco commentando anche lo stato generale dell’economia italiana. «Se la situazione politica si chiarisce credo che potremo assistere a un miglioramento nei prossimi mesi, addirittura entro la fine dell’anno, anche se l’attuale stato del tessuto economico, in particolare per le piccole e medie imprese, è devastante. Mi dissocio dalle Cassandre che invece pensano che le aziende dovranno convivere con questo stato di crisi per molti anni a venire».
Un ottimismo di fondo che ha pervaso anche l’intervento di George Sartorel, ad diAllianz in Italia. «L’architettura digitale impiantata da Allianz in Italia come base unica per tutte le attività del gruppo ha fatto scuola e verrà replicata a livello mondiale, a dimostrazione delle capacità, del talento e della propensione all’innovazione dei professionisti italiani. Anche se il Paese sconta un forte peso della burocrazia che ne rallenta il cammino, sono convinto che se ci sarà il coraggio di cambiare alcuni atteggiamenti possiamo farcela, magari sopportando difficoltà per ancora uno o due anni». Sartorel, che è stato premiato come assicuratore più attento all’innovazione, ha fatto anche il punto sulla digitalizzazione della compagnia da lui guidata, processo avviato nel 2010. «In due mesi dovrebbe essere completata l’unificazione di tutte le nostre reti, ci sarà un unico brand, Allianz, sotto il cui cappello convoglieranno i diversi business, una sola rete con due modelli di agenzia, cioè agenti partner e agenti distributori, una piattaforma integrata completamente nuova che porterà a un modo innovativo di concepire il nostro lavoro. Occorre procedere in questa direzione», ha continuato Sartorel, «perché è quanto chiedono e si aspettano i clienti di oggi che sono già diventati agili e digitali».
La premiazione dei Milano Finanza Insurance & Previdenza Awards si è svolta presso le officine del Volo dando vita a uno dei più prestigiosi momenti d’incontro fra i personaggi di questi due mondi, che si sono riuniti nell’occasione per certificare l’eccellenza declinata secondo diversi indici di attribuzione. Nel corso del charity dinner, i cui proventi saranno devoluti a favore di Dynamo Camp, sono stati assegnati riconoscimenti relativi a sei categorie: Lombard Insurance e Previdenza Elite, MF innovazione, Compagnie di Valore-Insurance e Previdenza, Tripla A-Insurance e previdenza, Top Investor, Leone d’oro-Insurance e Previdenza. Dynamo Camp è stata fondata nel 2007 da Fondazione Dynamo, ente di venture philantrophy nato nel 2003 da un’idea di Vincenzo Manes che ne è il presidente, e presente alla serata con il ceo Serena Porcari. Unica struttura italiana di terapia ricreativa pensata per ospitare minori malati, per attività ludiche e sportive e un’esperienza di svago, divertimento, relazione e socialità in un ambiente naturale e protetto, è specificatamente concepita per bambini affetti da patologie gravi o croniche nel periodo di post ospedalizzazione e/o in fase di remissione dalla cura. Un’esperienza che nel camp di San Marcello Pistoiese richiama ragazzi cui si dà la possibilità di giocare e godere per un po’ dei benefici della loro età non solamente dall’Italia (36 ospedali e 56 associazioni) ma anche da 20 Paesi stranieri. (riproduzione riservata)