Count down: ancora cinque mesi e la polizza professionale sarà definitivamente obbligatoria ai sensi della legge n. 27/2012. Nessuna preoccupazione, per i tributaristi Lapet l’Associazione è già pronta da anni.
E, mentre sui quotidiani specializzati si legge ancora della persistenza di dubbi, perplessità e incertezze, proprio da parte di chi si dichiara garante della tutela dei cittadini, per la Lapet l’Rc professionale è ormai prassi consolidata.
La norma, nata con lo scopo di garantire la qualità del servizio al cliente, assicurandogli il diritto al risarcimento dei danni per eventuali errori (per colpa grave o lieve, purché non dolosa) che lo stesso professionista può commettere nell’esercizio della propria attività caratteristica, è stata ampiamente condivisa dall’associazione dei tributaristi presieduta da Roberto Falcone. «Anticipando notevolmente i tempi normativi, fin dagli anni 80 abbiamo stipulato le prime polizze Rc professionali.
Si tratta di una copertura ad ampio raggio in quanto investe, solo per citarne alcune, l’attività di consulenza tributaria, di mediazione, di revisore dei conti in società di capitali o enti pubblici, per un massimale garantito che raggiunge ben un milione di euro. Tra le garanzie aggiuntive poi, l’assicurazione copre la responsabilità civile che possa derivare per fatto commesso da contitolari, collaboratori o dipendenti; la perdita, lo smarrimento, il danneggiamento o la distruzione per qualunque causa di documenti ed anche la responsabilità civile a cagione di ingiuria o diffamazione commesse nell’esercizio dell’attività professionale.
Diversi i punti di forza della polizza, in primis la previsione di una commissione paritetica in casi di divergenza tra le parti, ovvero assicuratore e iscritto, sulla natura dell’errore professionale e delle sue conseguenze, formata esclusivamente da iscritti Lapet. Altro aspetto interessante è la rinuncia dell’assicuratore alla possibilità di disdettare la polizza in caso di sinistro verificatosi durante l’anno.
«Alla luce della nostra consolidata esperienza, tutti i dubbi e le preoccupazioni legate a pretestuosi problemi, non hanno alcuna ragione d’esistere», ha rilevato Falcone. «Al di là dell’obbligatorietà prevista dalla legge, porre in essere interventi rivolti a tutelare l’utenza, devono divenire prassi, soprattutto per chi se ne dichiara fervido sostenitore. E come tutelare l’utenza se non con la garanzia patrimoniale che deriva dalla polizza professionale e con la professionalità acquisita attraverso l’aggiornamento professionale continuo? Qualità professionale e garanzia per l’utenza, confermati oggi anche dalla legge n. 4/2013, ci contraddistinguono da sempre».