Si cambia tutto. Con la prossima assemblea di aprile dovranno essere rinnovati gli organi di Cattolica Assicurazioni e, se sulla riconferma del presidente Paolo Bedoni e dell’amministratore delegato Giovan Battista Mazzucchelli non ci sono dubbi, per il resto bisognerà comporre un complicato puzzle.
Ma anche con queste nuove norme sistemare tutti i tasselli per definire il nuovo consiglio di amministrazione che sarà nominato con assemblea del 20 aprile non sarà semplice.
Una presenza che andrà contemperata però con altri vincoli previsti nello statuto della compagnia cooperativa nata nel 1896 per tutelare i piccoli proprietari terrieri dai danni provocati dalla grandine e dagli incendi. Il primo vincolo, il più caratteristico, prevede che nel consiglio di Cattolica siedano sei rappresentati veronesi, a dimostrazione del radicamento sul territorio della società. Anche se la norma puntava anche ad allentare almeno un po’ il rapporto. «Il vincolo è stato fissato per evitare che i rappresentati di Verona ottenessero la maggioranza assoluta», spiega Bedoni, «con l’intenzione di aprire la compagnia anche al di fuori della città».
Lo statuto prevede poi che in consiglio siedano due rappresentati della Banca Popolare di Vicenza (oltre ad Ambrosetti, in cda c’è Giovanni Sandrini) e bisognerà anche riservare una poltrona a Mapfre, come avviene ormai da più di dieci anni. Si tratta dei soci spagnoli (con una quota dell’8%), quarta compagnia assicurativa iberica, con cui inizialmente Cattolica avrebbe dovuto creare una partnership nel ramo auto. Il progetto è poi sfumato ma i rapporti sono sempre rimasti buoni e in cda siede da anni Domingo Sugranyes Bicket. Un posto (oggi c’è Angelo Nardi) è poi generalmente riservato alla lista di minoranza che otterrà più voti e per presentarne una bastano 250 sottoscrizioni o lo 0,5% del capitale. Non è detto che quest’anno ce ne sarà una, visto che anche per loro le regole sono cambiate. Finora gli altri soci potevano attendere la presentazione della lista espressione del consiglio per decidere se stilarne o meno una propria. Le nuove regole prevedono invece che il termine scada per tutti lunedì 25 marzo. Il velo insomma si alzerà in un colpo solo. (riproduzione riservata)