Christian Benna
Milano P rova a partire la telematica al volante. Con la pubblicazione a febbraio sulla Gazzetta Ufficiale del decreto del 25 gennaio 2013, che fissa caratteristiche e funzionalità dei “meccanismi elettronici adibiti alla registrazione delle attività di un veicolo,” il mercato della “scatola nera” abbinato alle tecnologie satellitari potrebbe finalmente sbloccarsi. Si tratta di un primo, ma importante passo, secondo gli operatori, che chiarisce nel dettaglio i requisiti che i dispositivi dovranno avere. Anche se, per spianare la strada al decollo del comparto, annunciato da anni ma ancora ai nastri di partenza, bisognerà attendere altri provvedimenti legislativi: in particolare sui temi di privacy e standard tecnologici di raccolta dati. Intanto, le compagnie assicurative si stanno già attrezzando per modulare offerte al ribasso per i possessori della “scatola nera”. E il pianeta delle flotte aziendali, quello più interessato allo sviluppo di queste tecnologia, comincia a scaldare i motori. I dati del Barometro 2012, indagine annuale promossa dal Corporate Vehicle Observatory di Arval e basata su oltre 4.800 interviste ad aziende, stimano che il 7% delle imprese del nostro Paese interpellate dichiara di avere già implementato la telematica a bordo dei propri veicoli, e che il 5% ha intenzione di farlo entro i prossimi tre anni. I benefici della tecnologia on board, a partire proprio dalla “scatola nera”, promettono di migliorare sicurezza, portare risparmio e ottimizzazione
della gestione della flotta. Nel 2011 sono spariti nel nulla 4.142 veicoli a noleggio, contro i 3.300 del 2010, per un danno che tocca la cifra record di 43 milioni di euro. Un salasso per il pianeta delle flotte, già messo a dura prova dalla crisi economica. Secondo l’Associazione nazionale industria dell’autonoleggio e servizi automobilistici, «le informazioni derivanti dai dispositivi telematici, come la percorrenza chilometrica, la velocità, i consumi di carburante e la localizzazione di eventuali incidenti, sono diventati sempre più importanti per la gestione delle flotte. E i vantaggi di un monitoraggio on line della flotta di ogni dimensione si traducono in una evidente riduzione dei costi (personale, gestione mezzi, gestione amministrativa, manutenzione), nonché in una riduzione dell’impatto ambientale e in un aumento della soddisfazione del cliente». Si ipotizza che, nei prossimi 3 anni, nel nostro Paese, l’installazione della «scatola nera” possa coinvolgere un numero di veicoli compreso tra i 10 e i 15 milioni, generando così un business che potrebbe oscillare tra un minimo di 500 milioni di euro ad un massimo di 1,5 miliardi di euro, senza considerare i costi d’installazione e la fornitura di servizi accessori. Intanto, in attesa che si trovino soluzioni normative per implementare il mercato senza invadere il diritto alla privacy, crescono i prodotti creati ad hoc. Lo spiega Maurizio Iperti, amministratore delegato LoJack Italia, una delle principali società di sistemi di rilevamento e antifurto: «I nostri dispositivi possono, anche grazie alla collaborazione con le Forze dell’ordine, contare su percentuali di recupero del veicolo rubato del 90% e garantiscono al contempo la piena tutela della privacy dell’utilizzatore, grazie a una tecnologia che resta dormiente fino all’attivazione del servizio a seguito della denuncia di furto effettuata». Compiuto il primo passo, con il decreto che regolamenta le apparecchiature, che dovranno essere sigillate ed essere dotate di ricevitore Gps, trasmissione dati Gsm-Umts, wireless bi-direzionale e banchi di memoria flash e Ram, si amplia il raggio di azione della telematica al volante. Dice Pier Luigi Del Viscovo, direttore del Centro Studi Fleet&Mobility: «Una volta che saranno sciolti i lacci normativi in tema di privacy, il mercato potrà decollare promettendo risparmi molto alti sui premi assicurativi. Ma questo è solo l’inizio di uno sviluppo per tutto il settore. La telematica a bordo auto ha già molte applicazioni: consente a due veicoli di dialogare, scambiarsi informazioni, dal traffico al meteo, alla tenuta degli pneumatici. Tutto questo ha evidentemente un impatto molto positivo per migliorare l’efficienza della gestione di una flotta aziendale». Per Del Viscovo il ruolo della scatola nera è centrale anche per combattere le truffe: perché elimina la possibilità di sinistri falsi, «purtroppo molto frequenti nel nostro paese», e consente di conoscere il consumo associato ai diversi spostamenti. Secondo le stime di Dekra, sulle strade italiane circolano 2,5 milioni di auto con difetti gravi che sono molto pericolosi per la sicurezza. «Poter monitorare costantemente la salute del veicolo — conclude il direttore di Fleet&Mobilità — evita incidenti e danni alle aziende e alle persone». Il 7% delle imprese ha già implementato la telematica a bordo dei propri veicoli