La previdenza italiana è fra le più tassate a livello europeo. È quanto emerge dal secondo rapporto Adepp sulla previdenza privata. La disciplina di settore è un argomento ancora non standardizzato, in quanto esistono diversi modelli adottati dagli stati membri. Le sostanziali differenze riguardano il momento in cui viene imposto l’onere tributario. I sistemi previdenziali, infatti, possono essere oggetto di imposizione fiscale in tre diverse fasi:
1. fase della contribuzione;
2. fase della maturazione del rendimento;
3. fase dell’erogazione delle prestazioni.
Infatti, in uno schema previdenziale l’iscritto versa i contributi all’ente-fondo, e questi vengono investiti in attività mobiliari e/o immobiliari, maturando un rendimento. Quest’ultimo viene accantonato secondo particolari regole di calcolo e consentirà, insieme ai contributi incassati dal fondo o dall’ente, di poter pagare le prestazioni pensionistiche nel tempo. Esistono tre principali modelli di tassazione utilizzati in Europa e sono i seguenti.
Modello EET (esenzione, esenzione, tassazione)
È quello più diffuso, in quanto è adottato da 18 (tra questi Belgio, Bulgaria, Estonia, Spagna, Francia, Portogallo, Slovenia) su 27 stati Ue. Questo modello individua il momento della tassazione unicamente nella fase dell’erogazione della prestazione. I contributi e i rendimenti sono esenti da tassazione nella prima e nella seconda fase e vengono tassati al momento dell’erogazione della prestazione dato che essa è formata dai contributi versati dagli iscritti e dai rendimenti conseguiti dal fondo. La maggior parte degli stati membri europei si sta orientando verso questo tipo di sistema, a seguito del previsto aumento atteso del tasso di dipendenza degli anziani.
Modello ETT (esenzione, tassazione, tassazione)
È adottato dall’Italia (insieme a Svezia e Danimarca) sia per i fondi pensione che per gli enti di previdenza privata, individua due diversi momenti in cui avviene la tassazione. Vengono assoggettati a imposizione fiscale sia i rendimenti nel momento in cui vengono realizzati che le prestazioni nel momento della erogazione. I contributi sono esenti nella fase del versamento ma vengono tassati al momento dell’erogazione della prestazione pensionistica. Per evitare fenomeni di doppia imposizione fiscale dei rendimenti sarebbe necessario assoggettare a tassazione la prestazione pensionistica al netto del rendimento conseguito, come avviene per i fondi pensione complementari Italiani. Per le Casse di previdenza invece ciò non avviene in quanto la prestazione viene interamente assoggettata a imposizione fiscale. La difficoltà di utilizzo di questo modello da parte delle Casse risiede nella assenza di relazione funzionale diretta tra prestazione pensionistica e rendimenti.
Modello TTE (tassazione, tassazione, esenzione)
È adottato da Lussemburgo e Ungheria e in parte dalla Germania. Questo modello individua i momenti di imposizione fiscale nella fase del versamento dei contributi e nella fase del conseguimento dei rendimenti. Di conseguenza, le prestazioni risultano esenti da tassazione.