C attolica dovrebbe chiudere il 2012 nel rispetto del trend dei primi nove mesi, anche se i risultati economici beneficeranno del miglioramento dell’area finanza, mentre i premi del comparto vita dovrebbero subire una ulteriore flessione dell’ordine del 14% e attestarsi nei pressi dei 2 miliardi. Positivo invece l’andamento dei danni, che dovrebbero crescere a circa 1,7 miliardi spinti dallo sviluppo dell’auto. Positivo anche l’andamento del margine di solvibilità, atteso in lieve progresso rispetto all’1,61 di settembre. Una dinamica che dovrebbe consolidarsi in questo 2013 con premi danni che potrebbero avvicinarsi a 1,8 miliardi, mentre il vita dovrebbe segnare inversione del trend e ricominciare a crescere dalla seconda parte dell’anno, salvo sorprese. alle pagine 16 e 17
Milano «P untare sulla crescita, con focus sul ramo danni e ripresa sul vita, migliorare la redditività della gestione industriale, proseguire nella politica di riduzione dei costi, sostenere l’innovazione e sviluppare il business della previdenza completando nel contempo la ricostituzione del patrimonio immobiliare ». Sono queste, puntualizza Giovanni Mazzucchelli, ammini-stratore delegato di Cattolica Assicurazioni, le priorità strategiche a cui stiamo lavorando. Più in particolare, sottolinea il capo azienda, «vogliamo crescere in Italia in tutto il comparto assicurativo ove siamo presenti, con focus nei rami danni, a partire dall’auto, ove vogliamo mantenere e rafforzare
i vantaggi competitivi che abbiamo conquistato in questi anni e che costituiscono uno dei punti di forza della compagnia ». Un percorso di crescita che, precisa Mazzucchelli, «potrebbe essere facilitato dalla leva esogena, ove si presentino opportunità favorevoli e funzionali alle nostre politiche aziendali». Ed è anche per tutto ciò che, prosegue, «monitoriamo attentamente il mercato anche se in questo momento non ci sono trattative in corso». Il tema dello sviluppo è riproposto anche dal presidente Paolo Bedoni, che al riguardo precisa come «la nostra strategia prevede di fondare la crescita e lo sviluppo sui punti di forza del suo posizionamento di mercato e cioè la qualità della gestione industriale e il rafforzamento dei suoi insediamenti territoriali». Ed è anche per questo che noi, completa il presidente, «vogliamo crescere anche attraverso strategie di alleanza ad ampio raggio con partner culturalmente affini, sia sul versante bancario, fondato ma non limitato agli accordi di bancassicurazione, che su quello delle Fondazioni territoriali». Più nello specifico, puntualizza Mazzucchelli, «lavoriamo per una prospettiva di crescita equilibrata fondata sul miglioramento del mix di portafoglio tra danni e vita. Nei danni registriamo infatti un continuo e progressivo miglioramento mentre dobbiamo fronteggiare una diminuzione dei volumi e della redditività del vita; comparto nel quale siamo tradizionalmente più esposti, ma il cui andamento negativo legato alla crisi economica non ha creato contraccolpi proprio grazie al buon equilibrio del mix di portafoglio». Da rilevare al riguardo che l’incidenza dei danni sul totale dei premi è passata da circa un terzo del 2007, quando la raccolta complessiva si era collocata a 4,5 miliardi, di cui circa tre nel vita, a poco meno del 50% attuale poiché le stime indicano per il 2012 premi tendenti a 3,7 miliardi, di cui circa due nel vita, che resta oggi ancora penalizzato dai temi macro che incidono sulle scelte del sistema bancario. Ed è anche per questo che, ricorda il capo azienda, «è difficile prevedere una ripresa significativa del business della banca assicurazione in assenza di una uscita piena dalla crisi, ma non c’è dubbio che sul medio-lungo periodo questo resti un comparto di rilievo strategico e quindi un asset importante per il nostro gruppo. Sono inoltre convinto che già nel 2013 avremo un inizio di inversione di tendenza». C’è poi il tema della redditività poiché, precisa Mazzucchelli, «abbiamo già realizzato un buon tratto della strada che porta all’eccellenza sul fronte dell’efficienza e della capacità competitiva puntando decisamente sulla produttività. Si è fatto un gran lavoro sul versante della riduzione dei costi senza minimamente incidere sull’occupazione, anzi migliorando e qualificando il fattore lavoro attraverso un vasto programma sul versante della formazione delle risorse umane ». E tutto ciò, sottolinea l’amministrazione delegato, «costituisce un motivo di orgoglio per un una società che, per la sua natura cooperativa, è fortemente impegnato sul terreno della responsabilità sociale d’impresa». E il lavoro svolto è ben esplicitato dall’andamento dei principali indicatori quali il combined ratio e il margine di solvibilità. Negli ultimi cinque anni il combined ratio ha messo in luce un vero balzo poiché si è registrato un miglioramento di circa 15 punti e con tutta probabilità tale indicatore dovrebbe centrare l’obiettivo di scendere a fine 2012 al di sotto dei 96 punti registrati a fine settembre dalla terza trimestrale merito anche il supporto del comparto auto, che è tendente a valori nell’intorno degli 86 punti. Buona la tenuta anche sul versante del margine di solvibilità che, attestato all’1,61 nella trimestrale di settembre (era 1,40 a fine 2011), anche se poi dovrà naturalmente tener conto delle scelte che la compagnia farà in tema di dividendo. Un tema sul quale a Verona non fanno anticipazioni, anche se i buoni risultati di settembre proiettati a fine d’anno e confortati sul piano finanziario dal significativo abbassamento dello spread alimentano aspettative positive. Il tutto mentre procedono le iniziative sul fronte reddituale poiché, come sottolinea Mazzucchelli, riferendosi al quadro generale della compagnia, «c’è ancora molto fare e rilevanti sono i margini di miglioramento sul terreno della produttività, ove dobbiamo lavorare molto sulla qualità, sull’efficienza del servizio e sul controllo dei costi per allinearli al mercato. Un impegno specifico sarà poi dedicato ai prodotti retail, ove ci sono ampi spazi di sviluppo nei rami elementari a partire dalla previdenza e più in generale ai rischi connessi alle persone». Iniziative di grande valenza, i cui effetti emergeranno appieno nei prossimi anni, ma presenti nei conti in esame. L’esercizio appena concluso, ricordano a Verona, «risulta infatti caratterizzato da una gestione industriale positiva, con buoni risultati tecnici nei rami danni, oltreché da una significativa ripresa di quella finanza a cui è connesso il sostanziale azzeramento delle minusvalenze sui titoli del debito pubblico italiano, che rappresenta circa il 60% del nostro portafoglio. E’ stato nel contempo ricostituito il patrimonio immobi-liare, quasi del tutto alienato negli anni precedenti al 1996 con la cessione di immobili del valore di 470 milioni. Il valore attuale è tornato nell’intorno dei 500 milioni e, completano a Verona, sarà in grado di garantire un buon livello di produttività». Ma torniamo ai conti per ricordare che il 2012 dovrebbe chiudersi con un trend in linea con i primi nove mesi e quindi con premi nell’intorno dei 3,7 miliardi, in presenza di una ulteriore flessione del vita e di uno sviluppo dei danni, che dovrebbero tendere a 1,7 miliardi trainati dall’auto; un comparto il cui combined ratio dovrebbe fissarsi in prossimità di quota 86. Una dinamica che dovrebbe consolidarsi in questo 2013 quando i premi danni potrebbero tendere a 1,8 miliardi, mentre il trend del vita dovrebbe segnare una inversione e ricominciare a crescere riportandosi in prossimità dei livelli del 2011 salvo sorprese. * Dati al trimestre annualizzati. Passività verso assicurati: riserve tecniche lorde dei rami danni e vita + passività fin.verso assicurati @ Ulteriori approfondimenti su www.repubblica.it/economia Solvency I ratio: per i dati annuali si tiene conto del dividendo e i dati del 2011 tengono conto del decreto anticrisi. Combined ratio del lavoro conservato: (Saldo tecnico/premi netti), comprensivo delle altre partite tecniche. Le torte fanno riferimento al 30/09/2012