L’unica certezza è che l’attuale presidente, Antonio Finocchiaro, già oggi in regime di prorogatio, lascerà la guida della Covip a fine febbraio. Per il resto sono ancora tante le incognite intorno alla designazione del suo successore, la professoressa Fiorella Kostoris, che è stata indicata in un decreto firmato dal governo di Mario Monti il venerdì prima di Natale.
Non certo per il ricco curriculum della Kostoris, quanto perché la commissione Lavoro della Camera dei deputati qualche giorno fa ha deciso di non esprimersi sulla proposta di nomina avanzata dal governo. Il parere della Camera non è vincolante ma ha comunque un indiscutibile peso politico. «Con il parere negativo della commissione si è sanata responsabilmente una situazione inopportuna, frutto di un’affrettata e improvvida iniziativa del governo che all’ultimo Consiglio dei ministri ha fornito l’ennesima dimostrazione dell’assolta mancanza di rispetto per le istituzioni parlamentari», ha tuonato Nino Foti, capogruppo Pdl in Commissione Lavoro alla Camera. E sia il gruppo del Pdl sia quello del Pd hanno evidenziato ancora che la valutazione critica espressa non coinvolge il profilo professionale della Kostoris, ma hanno invitato la Commissione a rinunciare a esprimere un parere perché le Camere sono ormai sciolte e «il governo non ha la legittimità politica e istituzionale per procedere ad atti di tale natura, che dovrebbero peraltro essere caratterizzati, per essere condivisi dal Parlamento, da un carattere di assoluta straordinarietà e urgenza, che non sembrerebbe allo stato sussistere», ha aggiunto Foti. Cosa accadrà ora? Il governo potrebbe decidere di andare avanti per la sua strada, preparando il decreto di nomina che dovrà però passare alla firma del presidente della Repubblica, non scontata. I due commissari, Rino Tarelli e Giuseppe Stanghini, senza presidente, potrebbero quindi trovarsi a dovere operare in regime di sola gestione ordinaria. Che potrebbe diventare paralisi se il nuovo presidente non venisse nominato entro marzo, quando scadrà anche Stanghini, il quale potrà essere prorogato al massimo fino a inizio maggio. (riproduzione riservata)