di Tancredi Cerne
Disco verde dell’Ecofin alla Tobin Tax, la tassa sulle transazioni finanziarie che potrebbe approdare nei paesi che aderiscono alla cooperazione rafforzata già a partire dal primo gennaio del 2014. L’annuncio è arrivato ieri dal Commissario Ue alla fiscalità, Algirdas Semeta, dopo che i 16 paesi contrari all’introduzione del nuovo balzello hanno dato comunque il proprio benestare ai restanti 11 membri dell’Ue (tra cui l’Italia) a muoversi in solitaria per andare avanti all’instaurazione di una tassa sulle transazioni finanziarie.
Un ultimo passaggio fondamentale, quello dell’Ecofin, arrivato dopo il via libera di Commissione europea ed Europarlamento che tra ottobre e novembre scorso avevano promosso il progetto. «La Commissione presenterà ora una nuova proposta entro la fine del prossimo mese aggiornando quella calcolata su tutti i Ventisette nel settembre 2011 (che non aveva raccolto l’unanimità necessaria in Consiglio Ue), adattandola ai soli partecipanti (Belgio, Germania, Estonia, Grecia, Spagna, Francia, Italia, Austria, Portogallo, Slovenia e Slovacchia), che rappresentano comunque circa i 2/3 del pil complessivo dell’Ue e il 90% dell’Eurozona», ha anticipato Semeta, ricordando come Bruxelles abbia stimato un gettito complessivo, nell’ipotesi di una tassa per 27 paesi, pari a circa 57 miliardi. «Gli 11 paesi aderenti valgono il 66% dell’economia Ue e il 90% di quella dell’Eurozona e quindi gli introiti saranno superiori rispetto alla semplice proporzione di 11 paesi su 27 o su 17». Secondo le prime indicazioni informali, si potrebbe trattare di circa 35 miliardi. «Le modifiche che apporteremo saranno minori e non ci sono da attendersi sorprese», ha assicurato Semeta sottolineando come la proposta iniziale prevedeva di applicare l’imposizione su tutte le transazioni fra istituzioni finanziarie (banche, borse, fondi d’investimenti, assicurazioni, hedge fund), con un tasso dello 0,1% su scambi di azioni e obbligazioni e dello 0,01% sui prodotti derivati. La tassa, inoltre, secondo il Commissario Ue verrà applicata non in base al luogo in cui avverrà la transazione, ma a qualunque transazione in cui almeno uno dei contraenti è basato in uno degli 11 paesi partecipanti. Una buona notizia per i conti dello Stivale. «Per l’Italia la Tobin Tax, già introdotta, darà un gettito di circa un miliardo di euro», ha ricordato il ministro dell’economia Vittorio Grilli al termine dell’Ecofin. «Come Italia siamo già intervenuti e l’abbiamo fatto nella consapevolezza che anche altri paesi avrebbero seguito una strada simile, per noi sarà importante vedere l’evoluzione per coordinare poi i futuri governi su quello che è già stato introdotto», ha concluso il ministro italiano. Il via libera alla cooperazione rafforzata sulla Tobin Tax non rappresenta, tuttavia, l’unico successo della riunione di ieri dell’Ecofin. Il Consiglio di Bruxelles ha presentato un piano d’azione sulla prevenzione delle frodi e l’evasione fiscale, adottato dalla Commissione nel mese di dicembre. Si tratta di una ricetta che prevede l’utilizzo di 30 nuovi ingredienti di contrasto all’evasione, tra cui una posizione più rigida dell’Unione europea contro i paradisi fiscali e misure più efficaci per combattere la pianificazione fiscale aggressiva. «Il contrasto all’evasione consente di ottenere un doppio beneficio», ha ricordato Semeta. «Da una parte può aiutare a riportare nelle casse degli Stati Ue una parte dei 1.000 miliardi di euro sottratti ogni anno al benessere pubblico; dall’altra consente di garantire un livello di imposizione più equa ai cittadini e alle imprese dei paesi membri».