Dalla patrimoniale «che c’è già, è l’Imu» del Pd, all’Imu da cancellare perché è «una patrimoniale mascherata» di Silvio Berlusconi e del Pdl. Passando per il mantra «della lotta all’evasione fiscale» e dei relativi incassi recuperati e «usati per abbattere le tasse sul lavoro e sulle imprese», per arrivare alla «guerra contro i paradisi fiscali».
Così come non sembra casuale la scelta di indicare soltanto a livello di enunciazione la necessità di «trasferire il carico corrispondente su grandi patrimoni e sui consumi che non impattano sui più deboli e sul ceto medio». Facile a dirsi, più difficile a farsi, se è vero che il professore, economista e tecnico di primo piano, quando si tratta di precisare le misure e gli strumenti che il suo ipotetico governo, ma non troppo, intende mettere in campo rimanda tutti alla definizione di «meccanismi di misurazione della ricchezza oggettivi e tali da non causare fughe di capitali, per rendere il fisco uno strumento utile a garantire maggiore equità nella distribuzione del peso dell’aggiustamento». Insomma, se il futuro è già dietro l’angolo, per Monti, però, «del diman non v’è certezza»
Il pragmatismo di Bersani e del Pd.
E spiega che la strategia messa a punto dai Democratici ridurrà la disuguaglianza, purché affiancata da «un’efficace azione di contrasto all’evasione fiscale». Minori speranze di successo, nel brevissimo periodo, Fassina e il Pd ripongono nella possibilità di tassare i patrimoni finanziari, a meno che non intervenga direttamente l’Unione europea «con un’azione di contrasto nei confronti dei paradisi fiscali che a livello nazionale non è possibile».
Il Pdl convinto: su Imu e patrimoniale indietro tutta. Silvio Berlusconi, leader del Popolo delle libertà, è stato finora categorico. Se il Popolo della libertà vincerà le elezioni, la prima mossa del futuro governo di centro-destra sarà quella di cancellare l’Imu sulla prima casa. «Confermo che per noi la casa è sacra e sulla casa non devono essere messe imposte né ora né mai», ha spiegato il Cavaliere nel corso di diverse interviste alle stampa e tv. «Perciò, per coprire i circa 4 miliardi di gettito che verranno a mancare quando, nella prima riunione del consiglio dei ministri, aboliremo l’Imu sulla prima casa, abbiamo già preparato un disegno di legge che prevede aumenti di cose non essenziali come alcolici e giochi. Eviteremo così che moltissime famiglie siano messe in difficoltà dovendo sacrificare la tredicesima». Ma se nel novembre del 2011, quando l’esecutivo dei tecnici stava per annunciare l’entrata in vigore dell’Imu, Berlusconi si era detto disposto ad accettare il ritorno di un’imposta sulla casa simile all’Ici, sulla patrimoniale pura e semplice l’ex premier era stato chiaro. «Se Monti prenderà misure in contrasto con la linea dei partiti che lo sostengono, come per noi è sempre stata la patrimoniale, non potrà andare avanti», aveva dichiarato il cavaliere. Una contrarietà assoluta, insomma, ribadita nei giorni scorsi dal segretario del Pdl, Angelino Alfano, che a proposito dell’agenda Monti ha scritto: «Imu, patrimoniale e aumento dell’Iva sono le tre certezze dell’agenda Monti. A leggerla, non crediamo che l’Italia possa avere dei benefici, perché l’Imu sarà mantenuta e si parla di aumento dell’Iva e di instaurazione della patrimoniale. Credo che questo non sia veramente un belvedere per il futuro delle famiglie e delle imprese».
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