di Andrea Di Biase
Alla vigilia dei cda che oggi saranno chiamati a esaminare i concambi per l’integrazione tra Unipol e Fondiaria-Sai, si registra un’accelerazione delle indagini condotte dalla Procura di Torino e da quella di Milano sui fatti che hanno condotto al dissesto dell’ex compagnia del gruppo Ligresti e sull’operazione di salvataggio condotta dal gruppo bolognese e sostenuta da Mediobanca e Unicredit. Ieri il pm di Milano, Luigi Orsi, che ha da tempo acceso un faro anche sulla solidità patrimoniale del gruppo Unipol, e in particolare sul portafoglio di titoli strutturati della compagnia bolognese, ha interrogato nuovamente l’ex patron di FonSai, Salvatore Ligresti. L’ingegnere di Paternò, indagato per aggiotaggio e ostacolo agli organi di vigilanza, sarebbe stato sentito da Orsi in merito alla fusione Unipol-FonSai, ai propri rapporti con Mediobanca, anche alla luce del «papello» con i desiderata della famiglia siglato dall’ad di Piazzetta Cuccia, Alberto Nagel (anch’egli indagato), e sul ruolo di Isvap e Consob nell’operazione di salvataggio. Sul fronte torinese si è mossa invece la Guardia di Finanza che ha perquisito le sedi di FonSai a Torino, Milano, Napoli e Bari, sequestrando computer, hard disk e altro materiale informatico che dovrebbe aiutare a capire se è stata effettuata la pratica fraudolenta della chiusura apparente di sinistri, in realtà ancora aperti, allo scopo di abbassare la riserva prevista in bilancio. Anche per questi episodi la Procura di Torino ha aperto un’inchiesta per falso in bilancio, relativa al periodo 2008-2011, che vede otto ex manager indagati, più la stessa compagnia. Inchiesta che vede coinvolto anche l’ex presidente dell’Isvap, Giancarlo Giannini. Oggi, intanto, dopo le riunioni dei cda su concambi e piano industriale, l’ad di Unipol, Carlo Cimbri, illustrerà l’operazione alla comunità finanziaria, in una conference call prevista per le 18. (riproduzione riservata)