Roberta Castellarin e Paola Valentini
Da inizio anno a fine ottobre le polizze vita tradizionali hanno raccolto premi per 29,5 miliardi. In particolare c’è stato proprio nel mese di ottobre un flusso netto positivo di 3,2 miliardi (+6% rispetto allo stesso periodo del 2011). Dai dati raccolti da Ania da gennaio a fine ottobre emerge che le polizze tradizionali (ramo I e V) si confermano quindi la scelta prevalente degli assicurati, con un’incidenza pari a oltre i 3/4 della raccolta totale sia nel mese sia da inizio anno. I canali che più spingono questi prodotti sono quello bancario e postale, che rappresentano oltre l’80% del totale. Ma anche i promotori finanziari hanno fatto la loro parte con una raccolta di nuovi premi per circa 3 miliardi da gennaio a ottobre 2012. Ma si fa sempre più spazio il web. Secondo la Survey Accenture 2012 l’online è il nuovo canale di riferimento: il 51% dei nuovi clienti assicurativi negli ultimi 12 mesi ha acquistato la prima polizza online. Una minaccia per i canali tradizionali visto che, sempre secondo l’analisi di Accenture, un cliente su tre dichiara che si guarderà attorno per cambiare il proprio provider assicurativo alla scadenza del contratto in essere. In ogni caso le polizze tradizionali restano un prodotto di punta anche grazie ad alcuni punti di vantaggio che presentano rispetto ad altri strumenti. In primo luogo sono esenti dall’imposta di bollo. Un dato non da poco visto che dal 2013 tale tassa sarà pari all’1,5 per mille senza alcun tetto massimo. Non è forse un caso che proprio all’avvicinarsi della fine dell’anno è ripreso un fronte trend di raccolta. Non solo questo tipo di contratti gode dell’impignorabilità e non sequestrabilità e restano al di fuori dell’asse ereditario. Dal punto di vista dei rendimenti nel 2012 hanno confermato un rendimento lordo medio del 4% in linea con quello degli ultimi anni. In base alle rilevazioni dell’Isvap pubblicate a fine novembre 2012 le gestioni separate hanno reso in media il 3,84% nel 2011 e il 3,87% nel 2010. Un trend che probabilmente sarà confermato anche nei prossimi anni. La volatilità del prezzo dei titoli non ha alcun impatto sui risultati perché il valore dei portafogli viene calcolato al prezzo di acquisto e non in base al valore di mercato, come per i fondi comuni. Da qui la possibilità di esporre rendimenti più costanti nel tempo. Peraltro con l’aumento dei rendimenti dei Btp le compagnie hanno potuto far scorta di titoli che garantiranno ricche cedole nei prossimi anni. Sempre dall’analisi effettuata dall’Authority assicurativa emerge una maggiore presenza di Btp in portafoglio. Gli investimenti in Btp nel 2011 sono cresciuti del 24% rispetto a fine 2010 arrivando a quota 152 miliardi di euro. Sempre per effetto dell’aumento dei rendimento dei titoli di Stato l’Isvap ha alzato l’asticella dei rendimenti minimi che possono essere garantiti nelle polizze in collocamento. Il livello massimo è infatti stato fissato dall’Authority al 4%. Dal punto di vista invece dei migliori rendimenti lordi messi a segno nel 2012 tra le polizze che chiudono il rendiconto al 30 settembre, in testa si trova il fondo Previdenza di Vittoria assicurazioni con un rendimento del 5,57%, segue Liquidagevole di Alleanza Toro con il 5,39%. La tabella in pagina riporta i rendimenti lordo di un centinaio di gestioni che fanno il rendiconto a fine settembre. Rispetto al rendimento lordo il dato netto dipende dai singoli contratti perché le polizze vita prevedono di riversare al sottoscrittore una parte del rendimento. Ci sono due modalità di trattenuta sul risultato. Una parte delle compagnie riversano al cliente l’80-85% del rendimento lordo, altre invece prelevano dal rendimento una commissione in media tra l’1 e l’1,5%. (riproduzione riservata)