di Andrea Di Biase
La Cassa Forense punta con forza sulla galassia Mediobanca-Generali, definita nel bilancio 2011 dell’ente, chiuso con un avanzo di gestione di 548 milioni e un patrimonio netto di 5,15 miliardi, «il centro del sistema economico- finanziario italiano». La Cassa presieduta da Alberto Bagnoli ha infatti incrementato le partecipazioni in Piazzetta Cuccia e nella compagnia assicurativa triestina, che sono state contestualmente spostate dal portafoglio di trading a quello strategico. Il rafforzamento ha riguardato anche la partecipazione in Enel. Nel dettaglio, la Cassa Forense ha incrementato la storica quota nelle Generali (per anni l’ex presidente Maurizio De Tilla è stato consigliere di Alleanza e siede tuttora nel consiglio generale del Leone) salendo dallo 0,76% a circa l’1% del capitale, mentre la partecipazione in Mediobanca, che lo scorso anno era pari allo 0,75% circa, è stata incrementata fino all’1,2%. L’ente ha investito circa 55 milioni acquistando sul mercato azioni del Leone, mentre nel rafforzamento nel capitale della banca d’affari sono stati impiegati altri 20 milioni. L’investimento nella società energetica guidata da Fulvio Conti è stato portato invece dallo 0,3 allo 0,5% con un esborso complessivo di 50 milioni. Tali partecipazioni, si legge nel bilancio 2011 dell’ente di previdenza autonomo degli avvocati, sono state contestualmente «inserite nell’attivo immobilizzato, per sottolineare la natura strategica di tali investimenti ». A fine 2011 lo 0,5% di Enel era iscritto a bilancio per 196,4 milioni con un prezzo di carico unitario di 4,44 euro (2,88 euro ieri a Piazza Affari). Le azioni Generali erano iscritte ad un valore unitario di 16,99 euro (12,6 euro a Piazza Affari) per un controvalore di 267,53 milioni, mentre quelle Mediobanca a 6,06 euro (4,18 euro il prezzo attuale di mercato) per una valutazione complessiva del pacchetto di 63,7 milioni. Nel portafoglio immobilizzato della Cassa Forense figurano anche lo 0,18% della Popolare di Sondrio, che è l’istituto che amministra la tesoreria dell’ente e ne gestisce le entrate e la custodia titoli. Immobilizzato anche lo 0,14% di Finmeccanica, iscritto a bilancio per 13,9 milioni (17,51 euro per ciascun titolo) e lo 0,07% di Unicredit. Per quanto riguarda l’investimento nella banca di Piazza Cordusio, la Cassa negli ultimi tre anni ha avviato una progressiva riduzione della partecipazione. Al termine dell’aumento di capitale del gennaio 2012 di Unicredit il valore di carico della partecipazione detenuta dall’ente era pari a 39,8 milioni pari a un prezzo unitario per azione di 8,8 euro. Su tale investimento a fine 2011 la Cassa Forense registrava una minusvalenza latente di circa 158 milioni. Tuttavia, siccome la Cassa, che dal 1995 è stata trasformata in Fondazione con personalità giuridica di diritto privato, non adotta i principi contabili Ias-Ifrs, il consiglio di amministrazione non ha proceduto ad alcuna svalutazione, ritenendo che l’investimento in Unicredit non abbia registrato una perdita durevole di valore. (riproduzione riservata)