DI FRANCESCO CERISANO
Un fondo per ridurre le tasse dal 2013. Sarà alimentato con i proventi della lotta all’evasione, con le risorse recuperate grazie al calo dello spread e con quelle derivanti dalla riduzione delle spese fi scali. Lo prevede un emendamento presentato dai relatori della legge di stabilità 2013 (Renato Brunetta e Pier Paolo Baretta) e approvato ieri dalla commissione bilancio della camera. Obiettivo del fondo sarà l’alleggerimento «strutturale » della pressione fi scale che dovrebbe portare a sfoltire gli oneri tributari oggi gravanti su cittadini e imprese. Sarà il Def (il documento di economia e fi nanza) a stabilire le modalità di destinazione delle risorse confl uite nel fondo. E proprio in quest’ottica il ministero dell’economia dovrà ogni anno presentare in una nota allegata al Def un relazione sui risultati conseguiti in materia di contrasto all’evasione fi scale e contributiva. Nel rapporto il ministero dovrà confrontare i risultati con gli obiettivi prefi ssati, evidenziando quanta parte del gettito recuperato sia attribuibile ad una maggiore propensione all’adempimento da parte dei contribuenti. L’alimentazione del fondo sarà dunque infl uenzata non solo dagli incassi derivanti dalla lotta all’evasione (a livello centrale e locale, visto che i comuni sono sempre più impegnati su questo fronte) ma anche dall’andamento dello spread. Saranno infatti anche le maggiori entrate derivanti «dalla differenza tra la spesa per interessi sul debito pubblico prevista e quella effettivamente erogata» a confl uire nel fondo, ma da queste andranno prima scomputate le risorse necessarie a garantire il pareggio di bilancio e la riduzione del rapporto tra debito e pil. Incognite non da poco che però non impediscono a Renato Brunetta di defi nire «epocale» l’approvazione del fondo tagliatasse. «Una volta ottemperati tutti gli obiettivi di bilancio, ciò che risulta in più verrà fi – nalizzato alla riduzione fi scale per famiglie e imprese», ha dichiarato l’ex ministro, secondo cui il taglio dovrebbe prioritariamente indirizzarsi verso Imu e Irap. Nel pacchetto fi scale Tobin Tax e interventi a favore Ancora incerta, intanto, la sorte del tanto atteso emendamento fi scale su cui governo e relatori si sono confrontati fi no a ieri sera per apportare gli ultimi ritocchi. Dalle prime indiscrezioni circolate sembra che tra le proposte di modifi ca possa trovare posto un emendamento sulla Tobin Tax oltre a un pacchetto di misure a favore delle famiglie. Intanto sembra destinato a slittare, da mercoledì a giovedì, l’approdo del ddl in aula su cui, secondo fonti parlamentari, sembra certo il ricorso al voto di fi ducia nella giornata di venerdì 16. Sarà, con ogni probabilità, la conferenza dei capigruppo di oggi a confermare il rinvio. Dal 2013 i pensionati Inps avranno il Cud in modalità esclusivamente telematica Chi vorrà ricevere il Cud cartaceo dovrà farne espressa richiesta. La commissione bilancio di Montecitorio ha ulteriormente stretto la morsa sui conti di Inps e Inail che dovranno risparmiare, complessivamente, l’anno. Il ddl del governo però non dava indicazioni su come operare i tagli. C’hanno pensato i deputati della quinta commissione a indicare la rotta ai due istituti che dovranno ridurre le risorse destinate a: • contratti di locazione di immobili • esternalizzazione di servizi informatici, contratti di acquisto di servizi amministrativi, convenzioni con Patronati, Caf, banche e poste • contratti di consulenza • assunzioni per il triennio 2013-2015 in modo da realizzare un’ulteriore contrazione degli organici. Inps e Inail dovranno inoltre rinegoziare i contratti in essere con i fornitori in modo da spuntare i migliori prezzi sul mercato e andare alla ricerca di sponsor a cui potranno essere siti istituzionali dei due enti. La stretta non dovrà avere riflessi sull’attività ispettiva dell’Istituto guidato da Antonio Mastrapasqua. Anzi, con le attuali risorse umane, strumentali e fi nanziarie, l’Inps dovrà realizzare un piano di 150 mila verifi che straordinarie, rispetto alla normale attività, volte a scovare quanti tra i titolari di pensioni di invalidità civile, cecità, sordità, handicap e disabilità hanno i requisiti per continuare a percepire l’assegno. Per gli enti previdenziali pubblici, ma anche per quelli privati si allenta invece la stretta sull’acquisto di immobili e sulle locazioni. Solo per l’anno prossimo queste due categorie di enti beneficeranno di una deroga espressa rispetto al principio contenuto nel ddl stabilità che vieta, già dal 2013, a tutte le p.a. inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione individuato dall’Istat (oltre che alle autorità indipendenti compresa la Consob) di acquistare immobili o stipulare contratti di locazione passiva salvo che si tratti di rinnovi contrattuali. Si allenta anche la stretta sulle spese per acquisto di mobili e arredi della pubblica amministrazione e delle Autorità indipendenti. La norma inizialmente prevedeva il divieto di acquisto di mobili e arredi per spese superiori a quelle sostenute nel 2011. Ora il tetto viene fi ssato tenendo conto della spesa media 2010-2011 e si limita l’ambito di applicazione alle amministrazioni inserite nel conto consolidato della p.a. (oltre che alle Autorità indipendenti), «fatta salva l’ipotesi che l’acquisto sia funzionale alla riduzione delle spese legate alla gestione degli immobili». Fondi per 900 milioni Un emendamento dei relatori incrementa di 300 milioni per il 2013 il fondo nazionale per le politiche sociali, mentre stanzia 200 milioni per il fondo per le non autosuffi cienze da cui dovranno attingere anche i malati di Sla (sclerosi laterale amiotrofi ca). Ai comuni abruzzesi colpiti dal terremoto vanno complessivamente 35 milioni di euro, di cui 26 al comune de L’Aquila, 5 milioni alla provincia e 4 agli altri comuni del cratere colpiti dal sisma. Arrivano anche 50 milioni per le borse di studio universitarie e 40 milioni per contributi in conto capitale a favore delle aree colpite da calamità naturali (Liguria, Toscana, Veneto, Messina, Marche, Emilia- Romagna, Calabria, Basilicata). Una misura che però, come ha fatto notare Simonetta Rubinato (Pd) rischia di rimanere «una goccia nel mare» se il parlamento non riuscirà a ottenere che le spese sostenute dai comuni per interventi di prevenzione del dissesto idrogeologico possano restare fuori dal patto di stabilità ». Residuano 315 milioni di euro per interventi diversi (dal fi nanziamento ordinario delle università, ai collegi universitari, dal fondo nazionale per il servizio civile al Comitato italiano paralimpico). Infi ne, arriva un milione di euro per la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili nei comuni con meno di 50 mila abitanti. Le risorse vengono reperite nell’ambito dei 110 milioni di euro per il 2013 stanziati per la prosecuzione degli interventi in materia di lavoratori socialmente utili nei territorio di Napoli e Palermo. © Riproduzione riservata