Francesco Gaetano Caltagirone fa pulizia nei conti del suo impero finanziario e si appresta a versare 120 milioni nelle casse della capogruppo non quotata attraverso la sottoscrizione di un prestito obbligazionario di pari importo.
L’adeguamento al fair value per Acea e Generali tuttavia non si è tradotto in una uguale perdita in conto economico, ma ha avuto impatti solo sulla specifica riserva dello stato patrimoniale. Il prezzo di carico unitario del pacchetto in Generali, che nel corso del 2012 è stato incrementato oltre il 2%, è stato così portato da 14,2 euro a 11,6 euro per azione. Mentre il valore di bilancio del titolo Acea è sceso da 8,5 a 4,95 euro per azione. L’impatto della crisi borsistica sui conti della Fgc avrebbe tuttavia potuto anche essere più pesante. Nella nota integrativa si segnala che «qualora il gruppo non avesse modificato i parametri utilizzati per l’identificazione di una perdita di valore delle partecipazioni disponibili per la vendita sarebbe emersa la necessità di effettuare un impairment a conto economico delle partecipazioni in Acea e Generaliper un valore rispettivamente pari a 92,1 milioni e 216,8 milioni».
Dal bilancio consolidato della Fgc emerge anche l’incremento della partecipazione inItalcementi, salita dallo 0,56% allo 0,98%, mentre non figura ancora traccia dell’investimento in Unicredit. Una prima evidenza dell’ingresso di Caltagirone in Piazza Cordusio emerge invece dalla semestrale della quotata Caltagirone spa, dove si legge che il gruppo ha acquistato un pacchetto dello 0,25%. Lo shopping in titoli quotati per circa 112 milioni e lo stacco di dividendi per 17,5 milioni sono intanto andati ad intaccare parte dell’ingente liquidità a disposizione del gruppo Fgc. A fine 2011 le disponibilità liquide sono scese da 610 a 536 milioni, con una posizione finanziaria netta negativa per 902 milioni. Ma nuove risorse fresche sono in arrivo grazie al bond Fgc da 120 milioni che Caltagirone si appresta a sottoscrivere.