di Anna Messia
Ad agosto i fondi comuni e le gestioni sono tornate a raccogliere e dopo mesi di pesanti deflussi hanno chiuso in positivo per 1,7 miliardi. Il merito dell’inversione di tendenza, come è emerso dal rapporto dettagliato pubblicato ieri da Assogestioni, è stato soprattutto di società che non distribuiscono fondi tramite il canale bancario tradizionale, ma collocano piuttosto attraverso promotori e private banker. È il caso per esempio del gruppo Mediolanum, che il mese scorso ha raccolto 153 milioni, oppure delle società di gestione di Generali, che hanno chiuso agosto con un bilancio positivo per 143 milioni, ma anche di Azimut (207 milioni). O ancora della Sgr delle Poste Italiane che ha raccolto 170 milioni grazie però soprattutto alle gestioni istituzionali (143 milioni). E bene si sono comportate anche le società estere come Franklin Templeton Investments, che ha chiuso agosto con una raccolta netta di 176 milioni, o meglio ancora Deutsche Bank (307 milioni) e State Street Global Advisors che ha chiuso il mese in positivo per 204 milioni o in aggiunta Ubs (168 milioni) e Axa (116 milioni). In ogni caso il risultato di agosto è senza dubbio una boccata di ossigeno per un settore che continua da tempo a soffrire, anche se il bilancio da inizio anno resta in rosso per poco più di 7 miliardi. Analizzando la tipologia di raccolta dei fondi aperti (positivi per 904 milioni), bene sono andati soprattutto i prodotti obbligazionari, che hanno raccolto 1,6 miliardi e da inizio anno sono positivi per 13 miliardi, e anche i flessibili, che ad agosto hanno raccolto 239 milioni. In rosso, invece, soprattutto i prodotti monetari (-582 milioni) e anche gli azionari (-276 milioni) e i bilanciati (-175 milioni). Guardando invece al panorama bancario tradizionale, il gruppo Intesa Sanpaolo ha chiuso agosto in negativo per 76 milioni, Pioneer Investments, del gruppo Unicredit, ha perso 198 milioni, mentre Ubi Banca è stata negativa per 84 milioni e Bnp Paribas per 96 milioni. In controtendenza Arca (1,6 milioni) e soprattutto AM Holding (251 milioni) e il Banco Popolare (323 milioni) che però ha beneficiato, in particolare, di importanti afflussi verso le gestioni patrimoniali, risultate positive per 485 milioni. (riproduzione riservata)