Hdi Assicurazioni e la Fondazione di Piacenza e Vigevano alzano il tiro sull’azionariato e la governance di Mid Industry Capital, investment company guidata dall’amministratore delegato Dario Levi che ha anche una quota in Equita sim. Hdi e la Fondazione hanno siglato un patto (che rappresenta nel complesso il 14,07% delle azioni con diritto di voto) e hanno richiesto a Mic di convocare un’assemblea straordinaria con due ordini del giorno. In primo luogo Hdi e la Fondazione chiedono la conversione obbligatoria delle azioni speciali di categoria B, C e D in azioni ordinarie A, con l’eliminazione del valore nominale delle azioni. Per i due soci, la suddivisione dei titoli in più categorie rispondeva all’esigenza di bilanciare e incentivare i tre originari managing partner (oltre a Levi, Giorgio Garuzzo e Gian Maurizio Argenziano). In realtà, secondo Massimo Pabis Ticci, ad di Hdi, e Giacomo Marazzi, presidente della Fondazione, questa situazione ha portato a un diritto di veto de facto per i managing partner e ha privato di valore le azioni di categoria A, generando diffusa insoddisfazione. Il rapporto di conversione proposto è di 6 azioni A ogni 10 B possedute e di 1 azione A ogni 10 C o D. Altro grande tema che Hdi e la Fondazione vorrebbero discutere in assemblea è quello della governance, cioè il passaggio da un sistema dualistico imperniato su consiglio di gestione e di sorveglianza a uno tradizionale. Se queste richieste non dovessero essere accolte dall’assemblea, per Hdi e Fondazione l’unica via possibile è lo scioglimento anticipato della società e la liquidazione. (riproduzione riservata) a cura di Raffaele Ricciardi