di Luigi Gorla
Le banche del consorzio di garanzia guidato da Mediobanca si accolleranno 457 milioni di euro in azioni ordinarie di Unipol e Fondiaria-Sai per condurre in porto gli aumenti di capitale da complessivi 2,2 miliardi delle due compagnie. Gli istituti di credito rileveranno infatti le azioni non sottoscritte nelle due operazioni, perno della fusione a quattro con Premafin e Milano Assicurazioni. Nel dettaglio non è stato sottoscritto il 20,34% delle azioni ordinarie Unipol e il 34,64% delle privilegiate oggetto d’offerta, che sono state così rilevate dal consorzio per 260 milioni. Per quanto riguarda FonSai, invece, non è stato sottoscritto il 21,57% del capitale ordinario, costringendo il consorzio ad accollarsi circa 197 milioni di euro di titoli. Una cifra che avrebbe potuto essere anche più ampia, ma che si è ridotta grazie all’intervento della stessa Unipol, che ha sottoscritto, mediante l’esercizio dei diritti di opzione, 30,8 milioni di azioni ordinarie Fonsai di nuova emissione per un controvalore complessivo di circa 30,9 milioni. Per quanto riguarda invece le azioni rnc di categoria B di Fon- Sai non sono stati sottoscritti titoli pari al 74,78% dei titoli offerti, per un controvalore di 135,9 milioni, che sarà anch’esso coperto da Unipol, che si era impegnata a garantire l’integrale liberazione di questa nuova categoria di titoli. Nonostante le banche del consorzio si siano dovute fare carico di circa due terzi dei titoli rimasti inoptati al termine della prima fase dell’aumento, fonti vicine al consorzio esprimono comunque soddisfazione per l’esito dell’operazione e ritengono che, alla luce delle attuali condizioni del mercato, la liberazione dei titoli non dovrebbe impattare sui futuri corsi di borsa delle due azioni. Anche per questo Unicredit, che oltre a essere una delle banche del consorzio è anche azionista di Fon- Sai con il 6,6%, si è impegnata a «non effettuare operazioni di vendita ovvero atti di disposizione che abbiano per oggetto o per effetto il trasferimento a terzi di detta partecipazione» per i prossimi 120 giorni. Ad accollarsi la parte più consistente dei titoli non sottoscritti dovrebbe essere invece Mediobanca, che nonostante l’impegno Antitrust avrà comunque il tempo di cedere la partecipazione ben oltre la fine dell’anno corrente. (riproduzione riservata)