Pagina a cura DI LUCIA BASILE
Tutelare l’utenza è l’imperativo che sorregge il principio di obbligatorietà della polizza professionale. Uno strumento ampiamente condiviso dalla Lapet che, anticipando i termini previsti dalla legge, ha disposto da statuto, fin dal 2000, l’obbligo delle polizza professionale per tutti i suoi iscritti. Sebbene il Governo abbia accolto alcune delle osservazioni suggerite dal Consiglio di stato e dal Parlamento prevedendo l’obbligo di dotarsi di un’assicurazione e di indicare al cliente, al momento di assunzione dell’incarico professionale, gli estremi della polizza e del relativo massimale, a gran voce alcune categorie professionali continuano a richiedere un’ulteriore proroga per organizzarsi. Occorre ricordare che già con le modifiche normative del dl n. 138/11 convertito nella legge n. 148/11 è stata introdotta l’obbligatorietà della polizza antirischi per tutti i professionisti allo scopo di garantire la qualità del servizio al cliente, assicurandogli il diritto al risarcimento dei danni derivanti da eventuali inadempienze e negligenze. L’Rc professionale copre infatti i danni arrecati a terzi a seguito di errori od omissioni nell’erogazione dei servizi professionali nell’espletamento della propria attività caratteristica. Pertanto, in merito alla persistente intenzione di attendere la decorrenza dell’obbligo di copertura assicurativa, ulteriormente prorogata al 15 agosto 2013, da parte di alcune categorie professionali, ha ribadito Falcone. «Considerando il carattere di urgenza del provvedimento, nato allo scopo di garantire la qualità del servizio al cliente e al tempo stesso il risarcimento del danno derivante da negligenza del professionista, oltre al fatto che è previsto che le condizioni generali delle polizze assicurative possono essere negoziate dai consigli nazionali e dagli enti previdenziali dei professionisti, che potranno così stipulare o n v e n z i o – ni speciali e a condizioni vantaggiose in favore dei propri iscritti, ci si chiede quale possa essere motivazione di attendere ancora? Le c o m p a g n i e sono già pronte. Per trovare gli accordi non serve altro tempo. Peraltro nel momento in cui viene confermato che all’obbligo assicurativo segue quello informativo al cliente, al momento dell’assunzione dell’incarico, degli estremi della polizza, il massimale e ogni variazione successiva, sembra naturale, così come continuiamo a sostenere non solo l’obbligatorietà della polizza che per i nostri associati è automatica e soprattutto gratuita all’atto dell’iscrizione ma a suggerire la sottoscrizione del mandato professionale. Obbligatorietà della polizza e mandato professionale scritto sono ormai prassi consolidata per i nostri iscritti. Con l’assicurazione professionale, oltre a essere tutelato il cliente, è protetto il professionista stesso, in quanto nel malaugurato caso di errore, a coprire spese e danni sarà la compagnia assicuratrice ». Il progetto sviluppato dalla Lapet consta infatti di una copertura rischi ad ampio raggio che investe, solo per fare alcuni esempi, l’attività tributaria, di mediazione, di sindaco in società di capitali o enti, di revisore dei conti in enti pubblici, per un massimale garantito che raggiunge ben un milione di euro. «Non solo, siamo riusciti negli anni anche a perfezionare ulteriormente le condizioni della polizza con l’ausilio del nostro broker assicurativo: riduzione della franchigia per tutte le opzioni di massimale e variazioni in linea con le direttive europee, atte a garantire un adeguato livello di copertura in riferimento ad ogni singola normativa nazionale e comunitaria », ha spiegato il presidente. «Alla luce di quanto detto, le conclusioni appaiono scontate. L’immediata applicazione dell’obbligatorietà della polizza vuol dire garantire l’utenza e tutelare ogni professionista che fa della sua attività professionale il principale strumento di sostegno economico. La quotidiana esperienza ci spinge a rinnovare l’invito a sfatare ogni dubbio o indugio soprattutto da parte di chi sostiene, a parole, la difesa dell’interesse generale dei cittadini».