di Anna Messia
La prova che Banca Generali era pronta a contribuire per quanto di sua competenza al successo di Citylife c’era già stata nei mesi scorsi. Quando la banca guidata da Piermario Motta, per dribblare la crisi di liquidità del sistema bancario tradizionale e consentire ai potenziali acquirenti degli appartamenti del progetto immobiliare milanese di reperire prontamente le risorse necessarie, aveva deciso di lanciare un set di mutui ad hoc. Prodotti, tra l’altro, piuttosto convenienti rispetto al mercato considerando che i mutui a tasso variabile sono indicizzati all’Euribor a tre mesi, con uno spread che parte dallo 0,75%. Ma l’ennesima riprova che la banca del gruppo Generali è pronta a partecipare direttamente al progetto immobiliare c’è stata ancora di recente quando l’istituto, già esposto per 10 milioni, ha deciso di prendere il posto di Banca Sai e rilevare un altro pacchetto di finanziamenti da 10 milioni che l’istituto del gruppo Fondiaria-Sai aveva concesso «a copertura delle esigenze finanziare correnti» di Citylife. Generali, come noto, è il maggiore azionista del progetto di real estate con il 68,5% (dopo aver rilevato l’estate scorsa il 27,2% che era in mano al gruppo Ligresti) mentre il restante 31,5% è della tedesca Allianz. La gran parte dei finanziamenti legati al progetto immobiliare in fase di realizzazione presso il quartiere dell’ex Fiera di Milano (per oltre 900 milioni) è in mano a un pool di grandi banche (Banca Imi, Bpm, Crédit Agricole, Mediobanca e Unicredit). Ma oltre a questo mega-prestito c’è un finanziamento da 30 milioni (garantito) che rappresenta i fidi di cassa del progetto e che era stato assegnato pro quota alle banche dei tre azionisti di Citylife: ovvero Allianz Bank (Allianz), Banca Generali (Generali Assicurazioni) e Banca Sai (FonSai). Dopo l’uscita di Ligresti dall’azionariato di Citylife anche BancaSai, in ristrutturazione, ha chiesto se c’erano altri potenziali interessati a rilevare la quota di sua competenza nei fidi. E la banca guidata da Motta si è fatta subito avanti raddoppiando la propria partecipazione al progetto Citylife da 10 a 20 milioni di euro, arrivando quindi a detenere i due terzi del pool di finanziamento di cassa (altri 10 milioni restano sempre di competenza di Allianz Bank). Questa mattina, intanto, si riunirà il consiglio di amministrazione della banca del gruppo Generali per nominare il nuovo presidente dell’istituto dopo le dimissioni dello scorso 23 luglio di Giorgio Girelli (l’ex amministratore delegato di Banca Generali che ad aprile scorso era salito alla presidenza). Il candidato più accreditato è Paolo Vagnone, direttore generale e country manager per l’Italia di Generali, che già a fine luglio era entrato nel consiglio di amministrazione della banca che aveva approvato i conti semestrali (con un utile di 67,6 milioni, in crescita dell’80%). E sempre oggi dovrà essere cooptato anche un nuovo consigliere perché lo scorso luglio, contemporaneamente alle dimissioni di Girelli, c’era stata anche l’uscita di un altro membro del cda: Giovanni Perissinotto che era rimasto per qualche mese nel consiglio della banca anche dopo aver lasciato il vertice della controllante. (riproduzione riservata)