Ci sarebbero stati alcuni aspetti dell’accordo per il salvataggio di Premafin da parte di Unipol al centro dell’interrogatorio di giovedì scorso di Salvatore Ligresti, presidente onorario di FonSai e Premafin, indagato dalla Procura di Milano per aggiotaggio e ostacolo all’attività di vigilanza della Consob. Da quanto si è saputo l’ingegnere di Paternò è stato interrogato dal pm Luigi Orsi per un paio d’ore fino attorno alle 21.30 di sera. Un interrogatorio (un paio di pagine di verbale) che sarebbe servito a chiarire alcuni particolari dell’operazione Unipol ed eventuali garanzie per la famiglia Ligresti. Aspetti su cui la procura vuole vederci chiaro anche alla luce della recente lettera inviata da Orsi alla Consob con cui il magistrato ha chiesto delucidazioni sulla solidità di Unipol in merito alle indiscrezioni circolate sul suo portafoglio di titoli strutturati, ma anche sull’esistenza o meno di presunti accordi legati al salvataggio di Premafin non resi noti al mercato. Sugli stessi argomenti, comprese le presunte pressioni da parte di Mediobanca e Unicredit sui soci di riferimento di Premafin, lamentate da Paolo Ligresti, sarebbe stata ascoltata da Orsi anche Jonella Ligresti. Ieri, intanto, proprio a valle dell’esecuzione dell’aumento di capitale di Premafin, sottoscritto da Unipol, che è salita così all’81%, si è dimessa la maggioranza del cda di FonSai, che rimarrà in carica in regime di prorogatio fino all’assemblea chiamata a procedere al rinnovo. Sempre ieri Unicredit, azionista con il 6,6% della compagnia, ha sottoscritto la quota di sua competenza dell’aumento di capitale da 1,1 miliardi, versando circa 61 milioni. (riproduzione riservata)
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