di Andrea Montanari
Nel giorno del via libera della Consob alla pubblicazione dei prospetti informativi relativi ai due aumenti di capitale da 1,1 miliardi ciascuno di Fondiaria-Sai e Unipol, i titoli delle due compagnie assicurative, come era logico aspettarsi, toccano i nuovi minimi storici rispettivamente a 56 e 13,56 euro. Il via libera della Commissione presieduta da Giuseppe Vegas è arrivato prima del previsto, ossia in tarda mattinata (inizialmente era atteso a mercati chiusi), ed era l’ultimo tassello per completare il quadro della maxi fusione a quattro che coinvolgerà anche la holding Premafin e la Milano Assicurazioni. Aggregazione il cui primo step formale è atteso da lunedì 16 quando partiranno le ricapitalizzazioni complessive da 2,2 miliardi (le commissioni bancarie saranno intorno al 5% per un ammontare di 100-110 milioni). Le due operazioni si chiuderanno nei primi dieci giorni di agosto in modo tale che a settembre i cda dei soggetti coinvolti possano riunirsi per approvare i concambi della fusione. Sia Unipol sia FonSai ieri hanno confermato il calendario della doppia ricapitalizzazione già annunciato la scorsa settimana: fino al 25 luglio i diritti saranno negoziabili in borsa e la loro sottoscrizione sarà possibile fino all’1 agosto. L’eventuale inoptato verrà offerto entro il mese successivo alla chiusura del periodo di offerta. Le attese sono per una conclusione rapida dell’asta, a inizio agosto. Gli azionisti Fonsai avranno diritto di sottoscrivere 252 azioni ordinarie per ogni azione posseduta al prezzo di 1 euro con uno sconto del 24,7% sul prezzo teorico dopo lo stacco del diritto d’opzione, alla chiusura di borsa del 5 luglio e 252 azioni di risparmio per ogni titolo in portafoglio al prezzo di 0,565 euro (con uno sconto del 24,9%). Mentre per quel che riguarda alla compagnia di Bologna è prevista l’emissione fino a un massimo 422,85 milioni di nuovi titoli ordinari al prezzo di 2 euro (sconto del 27,2%) per azione nel rapporto di concambio di 20 azioni di nuova emissione a fronte di 1 azione posseduta. Inoltre saranno emesse fino a un massimo di 260,46 milioni di nuove azioni privilegiate a un prezzo unitario di 0,975 euro (sconto del 27,57%) con lo stesso rapporto di assegnazione delle ordinarie. E come comunicato ieri il socio di riferimento Finsoe e gli altri azionisti Novacoop, Coop Adriatica, Lima Macif e Maif «si sono impegnati irrevocabilmente a esercitare tutti i diritti d’opzione spettanti». A garantire gli aumenti è il consorzio bancario formato da Mediobanca, Unicredit, Credit Suisse, Ubs, Nomura, Barclays e Deutsche Bank (Morgan Stanley si è sfilata) che ieri ha formalizzato il sostegno all’operazione. Come emerge dal prospetto FonSai si prevede poi che la quota di aumento relativa alle azioni risparmio della società guidata da Emanuele Erbetta sarà garantita direttamente dalla compagnia gestita da Carlo Cimbri che «si farà carico, attraverso l’utilizzo di risorse finanziarie già disponibili, di un rischio pari a massimi 182 milioni», si legge nel documento. E sempre sul fronte FonSai, l’azionista di riferimento Premafin (35,7% tra la quota diretta e indiretta posseduta da Finadin) si è assunto l’impegno a partecipare pro-quota (circa 390 milioni) alla ricapitalizzazione. Operazione che sarà preceduta dalla sottoscrizione dell’aumento di capitale dedicato della holding (fino a un massimo di 400 milioni) da parte di Unipol. Passaggio tecnico essenziale che si realizzerà tra lunedì 16 e martedì 17 e comunque prima della scadenza del termine (20 luglio) dell’accordo di esclusiva firmato il 29 gennaio. La garanzia che questa operazione si definirà nei termini previsti ha fatto decadere la possibilità che Premafin inviasse a Unipol una lettera con la richiesta di una proroga. Per questo nel lungo cda della holding tenutosi ieri e durato oltre sette ore è stato deciso di non formalizzare la missiva. Contestualmente, seppure non sia stata diramata una nota ufficiale, il board ha confermato i termini dell’aumento di capitale dedicato a Unipol (0,195 euro per azione) e come ha fatto sapere un portavoce della società «ha ribadito l’intendimento di convocare senza indugio l’assemblea richiesta dall’avvocato Alessandro Della Chà, custode giudiziale dei trust (che detengono il 20%, ndr) nonché quella richiesta dalla società Limbo Investment (10%), non appena espletate le attività istruttorie previste dalla legge e una volta ottenute le necessarie evidenze documentali». Da registrare che l’assise straordinaria quando si terrà, presumibilmente a settembre, vedrà Unipol quale nuovo socio di riferimento di Premafin e quindi difficilmente verrà approvata la mozione di Dalla Chà (chiede la revoca dell’aumento riservato al gruppo di Bologna). Stessa sorte dovrebbe avere l’assemblea ordinaria con l’odg promosso dal Paolo Ligresti (dimissioni del cda) perché il medesimo board sarà già decaduto visto che l’accordo con Unipol prevede le dimissioni dell’intero consiglio. (riproduzione riservata)