di Roberta Castellarin e Paola Valentini
Fino a un paio di anni fa le compagnie di assicurazione si interrogavano su come riuscire a offrire ai clienti un rendimento minimo del 2%. Molti money manager di gestioni separate avevano iniziato a diversificare nei corporate bond per compensare la caduta dei rendimenti dei titoli di Stato. Ma la crisi dei debiti sovrani ha rivoluzionato la situazione. Con l’aumento dei rendimenti dei Btp le compagnie hanno potuto far scorta di titoli che garantiranno ricche cedole nei prossimi anni. E così l’Isvap ha alzato l’asticella dei rendimenti minimi che possono essere garantiti nelle polizze in collocamento. Come spiega l’Isvap, l’autorità di vigilanza sulle assicurazioni. Sulla base dell’andamento dei Btp a 10 anni, nei mesi di novembre e di dicembre 2011 si sono verificate le condizioni per la modifica del tasso massimo che può essere garantito sui contratti di assicurazione sulla vita e di capitalizzazione da stipulare. A decorrere dal 1°gennaio 2012 si è pertanto incrementata, dal 2,5 al 3%, la misura massima delle garanzie previste per i contratti con generica provvista di attivi. Dal 1° febbraio 2012 si è invece registrato un incremento, dal 3,25 al 4%, del livello massimo consentito per i contratti con idonea provvista di attivi». Intanto da un punto di vista della raccolta ad aprile di quest’anno si è registrata un’inversione di trend per le polizze vita, che hanno registrato una crescita delle vendite del 3%. A puntare su questi prodotti sono soprattutto i promotori finanziari e le private bank. La nuova produzione collocata dalle reti è cresciuta del 61% nell’ultimo anno, un trend opposto rispetto a quello del canale di bancassurance che ha perso terreno. Mentre le banche hanno tradito le polizze per collocare obbligazioni, i pf hanno riscoperto questo strumento che permette di mettere sotto un unico ombrello i vari prodotti del risparmio gestito. Come emerge da uno studio di Barclays che ha messo sotto la lente il settore vita in Italia. Tra i market leader si trovano Banca Mediolanum e Poste vita che vedono crescere la loro quota di mercato, mentre perde peso il colosso Generali. A fine 2011 il colosso di Trieste copriva il 17% del vita (nel 2006 pesava per il 26%), mentre Poste vita ha una quota di mercato del 13% (contro il 9% del 2006). Ma cosa offrono le reti ai loro clienti? Se le tradizionali gestioni separate restano un evergreen, aumentano anche polizze unit e index linked. Per esempio in questo momento proprio BancoPosta sta proponendo una polizza index Programma Garantito Top5 che garantisce alla scadenza nel 2019 un rendimento complessivo pari ad almeno il 20,5% oltre al premio versato. Oltre a questo rendimento minimo la polizza riconosce a scadenza un rendimento aggiuntivo in caso di performance positiva dell’indice Eurostoxx 50. Nella scheda informativa della polizza sono indicati gli scenari probabilistici dell’investimento finanziario. La probabilità che il rendimento sia positivo è in linea con quello dell’attività finanziaria priva di rischio. (riproduzione riservata)