E’ durato quattro ore il cda di Premafin, che doveva discutere sulle operazioni da mettere in atto dopo l’ultimatum dell’Isvap. L’istituto di vigilanza, in una nota, aveva imposto a FonSai, di eliminare entro 15 giorni tutte le cosiddette operazioni con le parti correlate (cioè la famiglia Ligresti). L’a.d., Emanuele Erbetta, ha illustrato al cda la situazione e le possibili soluzioni, che dovrebbero essere presentate in modo uffi ciale all’istituto di sorveglianza entro la prossima settimana. Il decisivo cda dovrebbe tenersi, probabilmente, lunedì prossimo. In una nota stringata, la società ha comunicato che «il consiglio di amministrazione di Premafi n è pronto a valutare le conseguenze sulla società, in seguito al fallimento di Imco e Sinergia, le due holding del gruppo Ligresti, dichiarate fallite dal tribunale di Milano e a far valere i propri diritti in sede legale. A seguito di una prima ricognizione dei rapporti in essere con le predette società, l’unico rapporto signifi cativo risulta quello afferente alle manleve rilasciate da Imco e da proprie controllate, in ordine agli eventuali oneri e responsabilità conseguenti dall’impegno di cessione a terzi di aree site nel comune di Milano». Nella nota si spiega inoltre che «sono stati prontamente avviati gli approfondimenti necessari e propedeutici a stimare gli impatti di tale situazione che, una volta completati, saranno oggetto di valutazione da parte del consiglio di amministrazione della società e verranno tempestivamente comunicati al mercato. Nelle more di tali approfondimenti, la società procederà a valutare le opzioni per la tutela dei propri diritti nei confronti dei fallimenti. Continua dunque a tenere banco il nodo delle manleve. A tal proposito, Angelo Caso, ex presidente di Milano ass. e delegato dalla stessa alla trattativa con Unipol, ieri ha asserito che se il cda di Milano assicurazioni esercitasse un’azione di responsabilità nei confronti della famiglia Ligresti, come si ipotizza negli ambienti fi nanziari, «è evidente che il problema (della manleva, ndr) non dovrebbe più esserci». A ostacolare il progetto «Grande Unipol» di fusione tra la compagnia bolognese e il gruppo Fonsai c’è infatti la decisione di Paolo e Jonella Ligresti di non rinunciare alla manleva. Casò si è detto favorevole al progetto di aggregazione: «È positivo, dato che le compagnie medio-piccole potrebbero avere dei problemi» in futuro.