Tra le numerose Authority chiamate a esprimersi sulla maxi-aggregazione tra il braccio assicurativo di Unipol e le tre società della galassia Ligresti, Premafin, Fondiaria-Sai e Milano Assicurazioni, c’è particolare attesa per il verdetto di Consob sul lancio dell’Opa. E se nei giorni scorsi i riflettori erano tutti puntati su Milano Assicurazioni, sulla quale sembrava che la Commissione di vigilanza fosse orientata a imporre una offerta da parte del gruppo bolognese, gli occhi venerdì sono tornati su Premafin e Fonsai. Sì, perché Jonella e Paolo Ligresti, tra i soci di riferimento di Premafin – che a sua volta controlla Fonsai al 36% – venerdì scorso hanno deciso di non rispettare alcune delle condizioni poste dalla Consob per l’esenzione sulle due società, prima fra tutte quella relativa alla rinuncia della cosiddetta manleva e al diritto di recesso. Il rifiuto dei due fratelli, tuttavia, ha ribadito ieri il numero uno di Consob, Giuseppe Vegas, a margine dell’assemblea di Assolombarda, non è compatibile con l’esenzione dal lancio dell’Opa su Premafin e Fonsai. «Abbiamo dato un parere. Non lo è, attualmente», ha detto Vegas riferendosi alla compatibilità. Bisognerà capire se, nell’ambito di una battaglia che potrebbe essere giunta alle battute finali, la decisione dei fratelli Ligresti sia definitiva (in una nota loro stessi l’hanno definitiva «irrevocabile») o se, invece, non rappresenti un modo per spuntare qualcosa da una partita che ormai alla famiglia siciliana sembra avere tolto tutto. In un primo momento, infatti, Unipol si era addirittura detta disponibile a stipulare con i componenti della famiglia Ligresti, monetizzandolo, un patto di non concorrenza di durata quinquennale nel settore assicurativo con l’impegno a non avvalersi dei loro consolidati rapporti con la rete agenziale e la clientela del gruppo Fonsai.