Arriva la controproposta di Unipol a Premafin, Fonsai e Milano Assicurazioni per proseguire nel progetto di integrazione mediante fusione. Ma l’offerta ha il sapore di un ultimatum che, ha spiegato ieri una nota del gruppo bolognese, scadrà lunedì prossimo. «Facendo seguito a quanto deliberato in proposito dai rispettivi consigli di amministrazione», si legge nel comunicato, Unipol Gruppo Finanziario e Unipol Assicurazioni hanno provveduto «a formalizzare una proposta finalizzata alla prosecuzione del Progetto di Integrazione mediante fusione di Unipol Assicurazioni con le suddette società». In pratica, Unipol accetta la proposta di Fonsai sui concambi che assegnano alla compagnia bolognese il 61% del nuovo gruppo che nascerà dalla fusione con le società del gruppo Ligresti. Unipol pone quindi come limite massimo per ottenere una risposta «entro e non oltre» l’11 giugno prossimo, alla viglilia cioè dell’assemblea di Premafin convocata, appunto, per il giorno successivo. Ma le richieste non mancano. Per quanto riguarda le plusvalenze immobiliari, Unipol non intende riconoscerle ai soci della compagnia di Ligresti «perché – spiega nella nota – quanto proposto da Fondiaria Sai presuppone che una parte rilevante dell’attivo sia gestito non nell’interesse di tutti gli assicurati, ma solo a favore di una parte degli azionisti della Compagnia risultante dalla fusione. Tale assunzione che altera l’unitarietà della gestione del patrimonio sociale – spiega Unipol – è ritenuta non rispondente a principi di sana e prudente gestione di imprese assicurative e, pertanto, non compatibile con i criteri gestionali del gruppo Unipol». Per quanto riguarda poi Unipol Banca, la società si dice disposta a concedere a Fonsai «una opzione put» sulla partecipazione «da eseercitarsi, al prezzo pari al valore di carico attuale» alla scadenza «del quinto anno successivo» dalla fusione. Quanto invece alla richiesta di una revisione dei termini del convertendo Premafin questa «appare incompatibile con il negoziato finora condotto da Premafin» con le banche finanziatrici e «con la tempistica del progetto di integrazione». In ogni caso «al fine di evitare potenziali effetti diluitivi per gli azionisti di minoranza di Fondiaria Sai» il gruppo Unipol si dichiara «disponibile a negoziare con Premafin e con le banche finanziatrici che il convertendo sia previamente offerto in opzione agli azionisti di Fondiaria Sai risultanti dall’esito della fusione, con garanzia di sottoscrizione dell’eventuale inoptato da parte delle stesse banche finanziatrici» e del gruppo Unipol «nelle proporzioni in cui parteciperebbe al convertendo, al netto della eventuale quota sottoscritta in opzione». Il progetto di integrazione, infine potrà «essere portato a compimento – secondo quanto scrive Unipol – solo qualora gli attuali azionisti di riferimento di Premafin assumano impegni unilaterali e irrevocabili che impediscano, tra l’altro, l’esercizio del diritto di recesso».