Se un Paese disastrato come la Grecia arriva a offrire il suo aiuto significa che un’implosione economica dell’Italia fa davvero paura a tutti. È quello che sta succedendo da 24 ore nelle diplomazie di mezza Europa, man mano che diventano evidenti le devastazioni umane ed economiche del nuovo terremoto che ha colpito numerosi Comuni dell’Emilia e bloccato non si sa per quanto migliaia di piccole e medie aziende del territorio.
La situazione è ancora molto confusa ma al Tesoro si lasciano scappare un commento sulle conseguenze che il sisma avrà sulla già claudicante economia italiana: «Catastrofiche se non si porrà subito un rimedio». E il governo ieri ha provato subito a battere un colpo, forte anche della possibilità di rivedere i trattati europei (come anticipato ieri da MF-Milano Finanza) alla luce dell’esclusione delle spese per l’edilizia anti-sismica dal calcolo Ue su deficit e debito pubblico.
L’azione dell’esecutivo Monti per fronteggiare l’emergenza sismica, che presto potrebbe tradursi in emergenza finanziaria (lo spread è tornato vicino quota 470 punti) sarà concentrata su tre fronti: aumento, questo inevitabile, della benzina di 2 centesimi al litro ma con possibilità di essere sterlizzato alla pompa dalle compagnie petrolifere; sospensione di tutti gli adempimenti fiscali per i Comuni del Modenese e limitrofi; reperimento di un miliardo nel 2013 e di un altro miliardo nel 2014 per la ricostruzione, al quale – come rivelato dal viceministro dell’Economia Vittorio Grilli – dovrà dare un grande contributo proprio Enrico Bondi, il Mr Forbici chiamato a evitare l’anticipo dell’aumento dell’Iva dal 21 al 23%.
Basteranno questi primi mezzi di sostegno per oltre 15 mila sfollati e migliaia di aziende in ginocchio? Il governo sa bene che sono risorse insufficienti, soprattutto se si tiene conto del ciclo recessivo e dell’imminente approvazione del temuto Fiscal compact, il patto europeo che rischia di insabbiare per sempre i conti pubblici italiani: Palazzo Chigi, secondo quanto appreso da MF-Milano Finanza, stima per ora danni sul territorio per 2,5-3 miliardi di euro; ma forse è un calcolo ancora ottimistico, visto che il conto del terremoto all’Aquila ha superato 8 miliardi di euro e nel capoluogo abruzzese non c’è l’altissima densità di aziende dell’Emilia.
Ecco perché diventa fondamentale il ruolo dell’Europa.
La Commissione europea «è pronta ad aiutare l’Italia a fronteggiare le conseguenze del terremoto che ha colpito il nord del Paese». Lo ha affermato il presidente della Commissione, Jose Manuel Barroso esprimendo, in italiano, le condoglianze di tutto l’esecutivo Ue alle vittime del sisma. Questo significa che concretamente il terremoto italiano può già rientrare nello schema di aiuti normalmente previsti da Bruxelles in questi casi, quando i danni derivanti da calamità naturali superino almeno una di queste due soglie: lo 0,6% del Pil o i 3 miliardi ai prezzi 2002.
Ma anche che è possibile fare uno sforzo in più per convincere i partner europei entro il 28 giugno (data del nuovo vertice europeo) ad accettare l’applicazione ai bilanci nazionali della golden rule, la regola che permetterebbe ai Paesi di non considerare nei parametri di Maastricht le spese per le opere pubbliche e anche quelle per le costruzioni anti-sismiche. D’altronde, proprio martedì, il responsabile per gli Affari Europei, Enzo Moavero, aveva detto che Bruxelles potrebbe applicare, se fosse deciso al meeting di giugno, la golden rule anche alle zone compite dal sisma.
Per il terremoto in Emilia-Romagna «il Consiglio dei ministri ha deliberato il reperimento di 1 miliardo di euro per ciascuno degli anni 2013 e 2014 per le finalità connesse alla ricostruzione», ha annunciato Grilli ieri alla Camera. L’aumento di 2 cent delle accise sui carburanti durerà fino al 31 dicembre, mentre sono stati sospesi per decreto legge i versamenti relativi ai contributi Irpef, Ires, Iva, Irap, alle addizionali Irpef regionali e comunali e all’Imu fino al 30 settembre. Grilli ha poi aggiunto che il governo ha anche stabilito di differire fino al 31 dicembre 2012 i termini processuali e le rate dei mutui bancari. Il provvedimento stoppa-tasse potrà essere emanato, però, solo quando il presidente della Regione avrà consegnato al ministro dell’Economia l’elenco dei Comuni interessati dal sisma. Grilli ha poi ricordato che «è stato istituito dal governo un fondo per la riparazione e la ricostruzione delle abitazioni, dei servizi pubblici, dei beni artistici e culturali e del settore industriale».
Per far fronte a queste spese, il governo ha stabilito che «l’aumento delle accise sui carburanti durerà appunto solo per il resto dell’anno». Ma il rischio è che diventi, come al solito, una delle tante una tantum trasformate in una semper. Anche per questo è intervenuta sulla questione direttamente l’Unione Petrolifera. L’associazione delle compagnie petrolifere «trasferirà tempestivamente alle aziende aderenti l’invito arrivato dal ministro Passera che, tenuto conto del particolare momento di emergenza, ha chiesto di non trasferire sul prezzo finale dei carburanti l’aumento delle accise disposto per finanziare l’emergenza terremoto in Emilia-Romagna». Ogni azienda, ovviamente, si regolerà come meglio crede, in considerazione «dell’eccezionalità del momento». (riproduzione riservata)