Periodo difficile per il London Stock Exchange, che perde azionisti e società quotate. E crolla in Borsa del 7,25%, a 0,947 sterline per azione, scendendo così al di sotto del prezzo di 0,960 sterline a cui Intesa Sanpaolo e Unicredit hanno venduto le proprie quote (pari complessivamente all’11,5%). L’uscita dal capitale del gruppo guidato da Xavier Rolet e è stata vantaggiosa per Ca’ de Sass e Piazza Cordusio. In due comunicati distinti, ieri i due player italiani hanno annunciato il perfezionamento della vendita, avvenuta con un accelerated bookbuilding offering curato da Morgan Stanley come bookrunner e da Banca Imi e Unicredit Bank come passive joint bookrunners. Nel dettaglio, Unicredit ha ceduto il 6,1% del capitale (16,6 milioni di azioni) incassando 159,5 milioni di sterline (197,6 milioni di euro), mentre Intesa ha collocato il suo 5,4% (14,5 milioni di azioni) per 139,3 milioni di sterline (172,5 milioni di euro). L’impatto positivo sull’utile netto consolidato sarà di 120 milioni per Piazza Cordusio e di 105 milioni per Ca’ de Sass. Dopo l’uscita dei due colossi bancari italiani, Emittenti Titoli (holding partecipata da una trentina di gruppi italiani non finanziari quotati) è diventata il primo socio italiano dell’Lse, con una partecipazione dell’1,6% (quota che nel 2011 ha permesso alla società di incassare un dividendo di 1,4 milioni circa). E questo è avvenuto nel momento in cui Assonime, l’Associazione delle società italiane per azioni, ha deciso di riprendere il timone di Emittenti Titoli, società promossa proprio dall’Associazione all’epoca della privatizzazione di Borsa Italiana, nel 1998, con l’obiettivo di far entrare anche le aziende non finanziarie nel capitale di Piazza Affari. Oltre alla fuga di azionisti, l’Lse deve fronteggiare anche l’addio di alcune società quotate. Ieri, infatti, il gruppo assicurativo olandese Aegon ha deciso di uscire dalla Borsa di Londra dove gli scambi sul titolo sono «trascurabili» e «non giustificano i costi cui sono legati». La cancellazione dal listino Lse, secondo una nota, «dovrebbe essere effettiva dal 29 giugno».