Come il gruppo Fondiaria-Sai, anche Unipol utilizza la propria banca per i depositi. Così non stupisce che dal bilancio di Unipol Banca, nella parte dedicata alle operazioni con parti correlate, emergano debiti alla clientela e altre passività, voce che dovrebbe essere da imputare soprattutto a depositi e simili, per 318,41 milioni di euro con imprese controllanti e per 611,44 milioni con consociate, per un totale di 929,85 milioni. Al dato, se si vogliono considerate anche le parti correlate «fisiche», vanno aggiunti 2,53 milioni di debiti alla clientela e altre passività che la banca controllata da Unipol gruppo finanziario (Ugf) ha con amministratori e management. Per quanto invece riguarda Banca Sai (si veda anche F&M del 9 maggio), le passività, in questo caso al 100% riconducibili a depositi, con Fonsai ammontano a 273,2 milioni e quelle con altre società del gruppo a 258,86 milioni, per un totale di 540,38 milioni se si considerano tutte le posizioni aperte che l’istituto controllato al 100% da Fonsai ha con parti correlate comprese persone fisiche. Inoltre, dal bilancio di Unipol Banca, si apprende che «nel mese di gennaio è iniziata una ispezione della Banca d’Italia mirata a valutare l’«idoneità degli interventi realizzati per assicurare il superamento delle carenze riscontrate nei precedenti accertamenti ispettivi del 2008 (follow up)». L’ispezione, sebbene Bankitalia non abbia ancora reso note le risultanze, si sarebbe già completata. «Ritengo che non ci saranno sottolineature particolari o significative», ha detto ieri in conference call l’ad di Unipol, Carlo Cimbri. Proprio ieri il gruppo bolognese ha annunciato i numeri dei primi tre mesi dell’anno, che hanno registrato un utile netto consolidato a 71 milioni (+115% dai 33 milioni del primo quarto del 2011). Nei rami danni la raccolta premi diretta ha totalizzato 1.075 milioni, in progresso dello 0,7%, mentre è risultata pressoché stabile (-0,5%) quella del ramo Rc Auto, che si è attestata a 625 milioni. In crescita il comparto «non auto», con premi per 450 milioni di euro (+2,3% rispetto al primo trimestre 2011). Il combined ratio è migliorato al 93,1% rispetto al 100,3% del primo trimestre 2011. Viceversa, debole la raccolta diretta nel comparto vita, pari a 580 milioni e in calo del -9% annuo. Nel comparto bancario la raccolta diretta del gruppo Unipol Banca si è posizionata a 9,55 miliardi (+2,1% da fine 2011), mentre gli impieghi sono scesi a 9.881 milioni (-1,4% rispetto al 2011). Il primo trimestre chiude con un utile netto consolidato di 3 milioni (2 nel primo trimestre 2011), mentre il core tier 1 ratio è cresciuto all’8,4%, rispetto all’8,2% registrato nel 2011. La solvibilità del gruppo al 31 marzo, ante applicazione dei regolamenti Isvap «anti crisi», è «stimata in circa 1,5 volte i requisiti regolamentari richiesti» (contro 1,25 a fine 2011) e tale ratio corrisponde a un’eccedenza di capitale di «oltre 1 miliardo».