di Anna Messia
Axa Assicurazioni punta ad avere più del 5% del mercato italiano nel prossimo triennio e Axa Mps vuole trasformare sempre di più le filiali del Monte dei Paschi in un porto sicuro, dove offrire ai clienti della banca protezioni assicurative che vanno dal risparmio alla pensione fino all’Rc Auto. L’Italia, del resto, è un mercato chiave per il colosso assicurativo francese Axa, che non ha mai fatto mistero di voler crescere ancora nella Penisola, lasciando sempre aperta la porta a possibili acquisizioni. Già oggi dalle attività italiane, in particolare da Axa Assicurazioni (agenti e broker), Axa Mps (la joint venture con il Monte Paschi) e Quixa (la compagnia diretta), deriva circa il 7% della raccolta Vita e il 6% del Danni dell’intero gruppo. Una fetta importante, quindi, che però è inevitabilmente destina ad aumentare negli obiettivi del gruppo che considera l’Italia un Paese su cui investire perché gli italiani, specie nel settore previdenziale e Danni, comprano ancora poche polizze rispetto agli altri abitanti europei. Quindi gli spazi di crescita, per un colosso come Axa, non mancano di certo. Il 2011 in Italia, nonostante la crisi, si è chiuso per il gruppo con utile per 162,7 milioni, in leggera flessione (-9%) rispetto al 2010. Di questi circa 107 milioni sono arrivati da Axa Mps, in leggera crescita sul 2010 nonostante il calo del 30% della raccolta lorda, a 3,5 miliardi e il resto, circa 56 milioni, provengono da Axa Assicurazioni, in lieve contrazione per gli effetti negativi della componente finanziaria, con premi in leggera flessione (1,93 miliardi) a causa della maggiore selettività messa in atto nel ramo Vita, mentre la raccolta Danni è aumentata del 2,2%. «Siamo molto soddisfatti dei risultati perché si tratta di una crescita profittevole. Nel Danni, abbiamo un combined ratio (rapporto tra costi e premi, ndr) del 94,1%, tra i migliori del mercato», dice l’amministratore delegato di Axa Assicurazioni, Andrea Rossi, «e anche nel ramo Vita ci stiamo focalizzando sui prodotti a più alta profittabilità, come le unit linked». Per i prossimi mesi, l’obiettivo prioritario di Axa Assicurazioni, sarà la crescita. «Nel prossimo triennio vogliamo aumentare dell’1% la quota di mercato di Axa Assicurazioni, arrivando al 5,5%. Le potenzialità sono molto elevate considerando che la sotto-assicurazione in Italia è stimata in decine di miliardi l’anno», continua Rossi. Un obiettivo che Axa Assicurazioni intende perseguire con una crescita organica, aumentando i venditori da affiancare agli agenti e migliorando l’efficienza della rete. Non ci sono quindi operazioni straordinarie all’orizzonte ma è indubbio che opportunità di acquisizioni potrebbero presentarsi con l’eventuale fusione tra Unipol e FonSai e le cessioni che il nuovo aggregato dovrebbe fare per rispettare i vincoli Antitrust. «Vedremo, ovviamente stiamo attenti a quello che accade », dice Rossi. «Ma abbiamo un piano di crescita organica ambizioso su cui stiamo concentrando i nostri sforzi». Anche il fronte Axa Mps è in pieno sviluppo. Le strategia della joint venture non sono cambiate nonostante il recente cambio dei vertici della banca di Siena, con la nomina di Fabrizio Viola alla guida e Alessandro Profumo alla presidenza. «Il nuovo piano industriale della banca in via di definizione conferma che le filiali saranno sempre di più in luogo dove acquistare protezione», dice l’ad di Axa Mps, Frédéric de Courtois. «Sul Vita non abbiamo obiettivi di quote di mercato ma puntiamo sulla redditività. Poi guardiamo alla previdenza, dove abbiamo già raggiunto il 12% del mercato e contiamo a breve di arrivare al 15%». E c’è anche il nuovo capitolo delle polizze Rc Auto vendute in filiale: «Stiamo ottenendo risultati in linea con la best practice internazionale del mercato», conclude de Courtois. (riproduzione riservata)