di Andrea Di Biase
Sator e Palladio Finanziaria ci riprovano a contendere a Unipol il controllo di Fondiaria-Sai presentando una nuovo piano di ricapitalizzazione, questa volta indirizzato alla compagnia assicurativa e non più a Premafin. Ma al di là del contenuto della nuova proposta di investimento, che si basa su un aumento di capitale di FonSai da soli 800 milioni, sembra altamente probabile che questa abbia vita breve. Se infatti, ancora fino a pochi giorni fa, le distanze sui concambi che separavano i vertici di Unipol da quelli di Fondiaria-Sai lasciavano intravedere a Matteo Arpe e a Roberto Meneguzzo lo spazio di manovra necessario per tentare di convincere il cda di FonSai della bontà della loro offerta, ieri sera, quando la proposta di Sator e Palladio è stata formalmente recapitata, questo spazio non esisteva già più. Al di là dello scetticismo lasciato trapelare dalle banche creditrici di Premafin e FonSai, a partire da Unicredit e Mediobanca, sui contorni del nuovo piano di Arpe e Meneguzzo, a rendere di fatto impercorribile la soluzione presentata dai due investitori sarebbe intervenuto un fatto nuovo. Nell’incontro avvenuto nella serata di martedì tra l’ad di Unipol, Carlo Cimbri, e quello di FonSai, Emanuele Erbetta, sarebbe stato raggiunto un accordo di massima sui concambi per la fusione. Intesa che deve essere ancora ratificata dai rispettivi consigli di amministrazione, ma che crea le premesse per porre fine alla lunga querelle sui concambi, spianando la strada, Antitrust e Consob permettendo, al salvataggio di Premafin e al rafforzamento patrimoniale di Fondiaria-Sai. Dettagli, almeno fino a ieri sera, non ne circolavano. Ma è possibile che già oggi, quando si riuniranno i cda di Unipol e FonSai per approvare i conti del primo trimestre i rispettivi amministratori delegati possano aggiornare i consiglieri sull’esito della trattativa. Difficile che i consigli possano esprimersi già oggi, ma considerato che l’obiettivo dichiarato era di giungere all’accordo entro l’assemblea di Premafin di giovedì 17 maggio, ci sono i tempi tecnici per riconvocare i cda per i primi giorni della prossima settimana. Allora si dovrebbe conoscere anche il responso della Consob sul quesito presentato da Unipol in merito all’esenzione dall’opa su Premafin e, a cascata, su Fondiaria-Sai e Milano Assicurazioni. Se abbastanza scontata è la possibilità che l’authority presieduta da Giuseppe Vegas possa concedere l’esenzione sulla holding e su FonSai, entrambe in conclamato stato di difficoltà, più incerta è la situazione per Milano Assicurazioni. Le recenti decisioni assunte dalla Consob proprio sulla stessa materia (nel caso dei quesiti presentati da Groupama e successivamente da Unicredit lo scorso anno) andrebbero tuttavia nella direzione auspicata dai bolognesi. In entrambi i casi l’authority sui mercati stabilì che l’opa su Milano non era obbligatoria in quanto quest’ultima non era l’asset prevalente di FonSai così come non lo era il valore attribuito a Milano nella definizione del prezzo di acquisto della controllante. Se dunque dovesse arrivare l’ok Consob, rimarrebbe comunque da aspettare il completamento dell’istruttoria Antitrust. Mediobanca, che si è già impegnata a vendere le azioni della nuova compagnia che potrebbe trovarsi a sottoscrivere nell’ambito dell’aumento di capitale di FonSai da 1,1 di cui è garante, si è detta pronta anche a ridurre l’ammontare del prestito subordinato (1,01 miliardi verso FonSai e 300 milioni verso Unipol). A questo punto il piano di Sator e Palladio potrebbe avere ancora qualche chance di successo nel caso le authority dovessero mettersi di traverso. Ma in cosa consiste la nuova offerta di Arpe e Meneguzzo? L’operazione prevede un aumento di capitale di FonSai da 800 milioni di cui un importo compreso tra 300 e 400 milioni riservato a Sator e Palladio per un prezzo di emissione dei nuovi titoli compreso tra un minimo di 1,5 e un massimo 2,5 euro per azione. A questa si aggiungerebbe una tranche di importo non inferiore a 400 milioni, offerta in opzione a tutti gli altri azionisti FonSai, a un prezzo non superiore alla metà del prezzo determinato per l’aumento di capitale riservato. Sator e Palladio ritengono anche di essere nelle condizioni di formare un consorzio di garanzia per la quota di aumento riservata agli attuali azionisti di FonSai. I due investitori hanno comunicato di aver ricevuto manifestazioni di interesse per una parte rilevante del rischio di mercato e di essere disponibili a essere delegati da FonSai per la promozione e la costituzione del consorzio. Prima di muoversi aspettano però un’eventuale risposta affermativa dalla compagnia che dovrà arrivare entro sette giorni. (riproduzione riservata)