Anche i soci risparmio, nel loro piccolo, si arrabbiano. Gli azionisti rnc di Fondiaria-Sai e Milano Asicurazioni studiano le contromosse da attuare in un momento in cui ai piani alti si lavora per chiudere l’operazione Unipol, che prevede la maxi-fusione con le due società dei Ligresti più Premafin. E mentre manager e advisor sono al lavoro per sciogliere il nodo dei concambi, anche i soci risparmio valutano le azioni da compiere, in un quadro che si fa ormai sempre più complesso, soprattutto dal punto di vista legale (si veda anche articolo accanto). Il punto centrale è l’articolo 146 del Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria (Tuif), laddove stabilisce che i soci speciali possono dire la loro «sull’approvazione delle deliberazioni dell’assemblea della società che pregiudicano i diritti della categoria». Non solo: l’articolo 147 comma 3 stabilisce che «il rappresentante comune (…) ha diritto (…) di assistere all’assemblea della società e di impugnarne le deliberazioni». A muoversi almeno in parte sono stati i soci rnc di Fonsai, la cui assemblea, venerdì scorso, ha deciso di soprassedere alla votazione sull’esame della proposta di delibera di aumento di capitale da 1,1 miliardi già varata dagli azionisti di Fonsai. «Dalla delibera può emergere un pregiudizio almeno potenziale per i soci risparmio – dichiara il rappresentante comune Sandro Quagliotti a F&M – anche se va detto che non tutti i pregiudizi consentono l’annullamento della delibera. Più facile è che si riesca a spuntare un risarcimento dei danni. In ogni caso, stiamo studiando come muoverci, posto che il termine per farlo decorrerà dall’iscrizione nel registro delle imprese della delibera di ricapitalizzazione, che ancora non c’è stata». I soci delle Fonsai rnc hanno, inoltre, stabilito di conferire mandato a Quagliotti di valutare «la sussistenza di eventuali responsabilità in capo agli esponenti aziendali in relazione alla gestione pregressa e le eventuali azioni esperibili», tenuto conto anche delle risultanze della relazione del collegio sindacale della compagnia, dietro denuncia di Amber. «In questo caso – fa sapere Quagliotti – i tempi per muoverci sono più lunghi. Per prima cosa, però, dovremo valutare se tale azione di responsabilità è esperibile a livello di categoria, perché la cosa non è pacifica». I soci rnc di Fonsai, infine, venerdì scorso hanno deliberato di costituire un fondo, previsto sempre dal Tuif, per le spese a tutela dei comuni interessi, da 500 mila euro (che dovrà anticipare Fonsai). Sulla costituzione del medesimo fondo dovranno deliberare anche gli azionisti rnc della Milano, la cui assemblea è in calendario per il 19, 20 e 23 aprile, in prima, seconda e terza convocazione. I soci speciali della controllata con oltre il 60% da Fonsai dovranno, inoltre, nominare il nuovo rappresentante comune, visto che Lucio Crispo (che contattato da F&M si è detto indisposto) è in scadenza di mandato. Secondo alcune interpretazioni, a seguito del braccio di ferro in corso tra Unipol e i Ligresti sui concambi, non si può escludere che parte delle tensioni siano scaricate sulla Milano, che non soltanto è la società che presenta i conti migliori del gruppo ma è anche quella che appare meno tutelata nell’ambito dell’operazione bolognese. È per questo che potrebbero rivelarsi determinanti le mosse dei soci risparmio sulla base dei diritti che il Tuif attribuisce loro. Nel frattempo, sullo sfondo dell’operazione, continua un’altra battaglia, che vede Unipol e Palladio-Sator lottare per il controllo di Fonsai. Dopo che due giorni fa le due finanziarie si sono rivolte al cda e al collegio sindacale della compagnia per denunciare «fatto censurabili» (in scia a quanto già fatto da Amber), Unipol ha definito «privi di fondamento» i rilievi mossi da Palladio e Sator e ha annunciato di avere dato mandato ai propri legali per tutelare gli interessi propri e degli azionisti.