A complicare la vita a Fondiaria-Sai ci si mettono pure gli azionisti delle risparmio. L’assemblea speciale di categoria, riunita ieri a Torino, ha deliberato «di costituire un fondo per le spese a tutela dei comuni interessi – ai sensi dell’articolo 146 del d.lgs. 58/98 – di complessivi 500mila euro». L’articolo citato del Tuif stabilisce che tale fondo debba essere «anticipato dalla società, che può rivalersi sugli utili spettanti agli azionisti di risparmio in eccedenza al minimo eventualmente garantito». In altri termini Fonsai, la cui situazione finanziaria in questo momento non è delle più felici, dovrà anticipare i 500mila euro agli azionisti delle risparmio. Il fondo ha l’obiettivo di «tutelare i diritti comuni» della categoria di soci, i quali sempre ieri hanno deciso «di conferire mandato al rappresentante comune degli azionisti di categoria (Sandro Quagliotti, ndr) di valutare, anche tramite professionisti incaricati, la sussistenza di eventuali responsabilità in capo agli esponenti aziendali in relazione alla gestione pregressa e le eventuali azioni esperibili, tenuto conto anche delle risultanze della relazione del collegio sindacale».
Da ricordare che i sindaci, in un documento recentemente pubblicato, hanno evidenziato alcune operazioni discutibili relative alla gestione del gruppo da parte della famiglia Ligresti negli ultimi anni. Il mandato prevede inoltre «che il rappresentante comune riferisca sull’esito delle verifiche a una successiva assemblea di categoria». Si spiegano con la logica attendista anche le decisioni «di soprassedere alla votazione in merito ai punti 1 (“proposta di delibera di aumento di capitale sociale ed eventuale approvazione”) e 3 (“esame e approvazione rendiconto del Rappresentante comune”) dell’odg».
Il weekend, per le società del gruppo Ligresti e di Unipol, sarà caratterizzato dalle trattative sui concambi per la maxi-fusione (tra Unipol Assicurazioni e Premafin, Fonsai e Milano Assicurazioni) prevista dal progetto bolognese. Gli analisti di Cheuvreux hanno simulato un worst case per Unipol, in cui Via Stalingrado arriverebbe a detenere il 54% della nuova entità assicurativa, e un best case in cui la quota salirebbe al 66% (con gli swap ratio: Premafin 0,48, Unipol 10,09, FonSai 1, Milano 0,66; nell’ipotesi precedente, Premafin 0,40, Unipol 5,62, FonSai 1, Milano 0,61).