di Luca Gualtieri
Dovrebbe essere una corsa a tre quella per il rinnovo del consiglio di amministrazione del Monte dei Paschi di Siena. Chiusa la cessione dell’11,45% da parte della Fondazione, ieri è scaduto il termine per la presentazione delle liste in vista dell’assemblea del prossimo 27 aprile. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, all’appuntamento assembleare si dovrebbero presentare almeno tre formazioni che si sono andate definendo nel corso del fine settimana e che si presenteranno al mercato soltanto questa mattina. Le minoranze avrebbero deciso di correre con due liste distinte, lasciando cadere l’ipotesi di un raggruppamento unitario. Da una parte, Axa, azionista di Mps con una quota di oltre il 4% del capitale, dovrebbe correre da sola come già fece in occasione dell’ultimo rinnovo del board. Secondo indiscrezioni di mercato, la lista del colosso assicurativo francese dovrebbe essere guidata dal consigliere uscente Frederic De Curtois. Una seconda formazione potrebbe essere presentata da Unicoop Firenze e guidata dal presidente Turiddo Campaini. Alla lista delle cooperative dovrebbero aderire anche la famiglia Aleotti (proprietaria del gruppo farmaceutico Menarini e neoazionista di Mps al 4%), il raggruppamento dei soci ex Banca del Salento guidati da Lorenzo Gorgoni e il rappresentante del fondo lussemburghese che venerdì 30 marzo avrebbe acquistato un pacchetto azionario dalla Fondazione. I soci privati avranno a disposizione sei posti sui 12 complessivi, mentre i restanti sono appannaggio della Fondazione, che ha già depositato una lista guidata dal presidente designato Alessandro Profumo. Insomma, i giochi intorno al nuovo assetto azionario del Monte sembrano ormai conclusi e la governance non dovrebbe subire particolari scossoni. Proprio venerdì 30 infatti la Fondazione ha concluso la cessione dell’11,45% messo sul mercato, mentre ieri ha venduto in due pacchetti altri 131 milioni di azioni per un controvalore complessivo di 41,5 milioni. Palazzo Sansedoni ha condotto in porto l’operazione nei tempi previsti anche grazie all’alto numero di manifestazioni di interesse pervenute e all’abile lavoro condotto dai due advisor Mediobanca e Rothschild. Di fronte al rischio di essere oggettivamente sottorappresentato nel board della banca, l’ente presieduto da Gabriello Mancini ha quindi optato per una parcellizzazione della quota che è andata a scapito dei fondi di private equity Clessidra ed Equinox. La cessione, in ogni caso, è stata giudicata positivamente da Piazza Affari, dove ieri il titolo Mps ha guadagnato l’1,99% a 0,32 euro. «I pacchetti sono stati sistemati. L’incertezza quindi viene meno e, considerando che il titolo ha perso molto, mi aspetto che Mps vada a chiudere la recente sottoperformance rispetto al resto dei competitor», ha spiegato l’analista di una sim milanese. (riproduzione riservata)