In una giornata non semplice per Piazza Affari, la galassia Ligresti è letteralmente affondata. A pesare come un macigno i timori per gli esiti, al momento non noti, delle indagini della Procura di Milano sul gruppo. Così, le azioni Fondiaria-Sai hanno lasciato sul parterre il 14,03% a 1,023 euro e quelle della controllante al 36% Premafin sono sprofondate del 13,77% a 0,2855 euro. In forte calo anche Milano Assicurazioni, controllata da Fonsai per oltre il 60%, che ieri in Borsa ha terminato in calo dell’8,85% a 0,242 euro. Nel mirino del pm Luigi Orsi sono finite le maxi-consulenze e le operazioni immobiliari tra la famiglia Ligresti e le società quotate del gruppo, con l’obiettivo di verificare se siano stati commessi reati, sul fronte sia del danno patrimoniale sia delle comunicazioni sociali. Quest’ultimo aspetto, in particolare, riguarda la veridicità dei bilanci e del prospetto informativo sugli ultimi aumenti di capitale di Fonsai e Milano Assicurazioni. Dopo aver sentito nei giorni scorsi sindaci e revisori di Fonsai e Premafin, nonché il dg della holding, Andrea Novarese, Orsi ha incontrato ieri i legali delle società del gruppo Marco Deluca, Giuseppe Lombardi e Gianluigi Tizzoni. Ma gli inquirenti stanno anche ricostruendo le condizioni di un gruppo fortemente indebitato e in crisi di redditività senza potere escludere a priori, qualora fosse accertato un grave stato di insolvenza, la possibilità di presentare un’istanza di fallimento che vede come principale indiziata la capogruppo Premafin, indebitata con le banche per quasi 400 milioni e con un solo asset in pancia: la quota in Fonsai, che in Borsa vale circa 150 milioni e che non è in grado di far affluire dividendi alla holding. Oggi, intanto, Fonsai ha reagito all’accostamento a vicende come quelle del San Raffaele e della Cirio, evocate a Palazzo di Giustizia, definendolo «lesivo della propria reputazione» e sottolineando gli «impatti negativi» sul titolo in Borsa e l’esistenza di un piano di ricapitalizzazione nell’ambito del progetto di integrazione con Unipol (esiste anche un’offerta alternativa per il riassetto del gruppo Fonsai da parte del tandem Palladio-Sator). Fonsai si augura che «lo stato attuale e prospettico della società venga d’ora in avanti correttamente rappresentato, nel doveroso rispetto dei propri assicurati, dei propri collaboratori, di tutti i suoi azionisti». Intanto, c’è attesa per il cda di Premafin, che oggi si riunirà per esaminare il bilancio del 2011 e, nel contempo, convocherà l’assemblea per l’aumento di capitale da 400 milioni riservato a Unipol approvando altresì il piano di risanamento ai sensi dell’articolo 67 della legge fallimentare, necessario per mettere i creditori al riparo dal rischio di revocatorie.