di Anna Messia
L’utile netto 2011 delle Generali si è dimezzato sotto il peso delle svalutazioni dei bond greci (472 milioni) e della partecipazione in Telco, la holding che controlla Telecom Italia (307 milioni), oltre che di altri pacchetti azionari (che hanno inciso per altri 239 milioni). Per un totale quindi di oltre 1 miliardo di euro. Questa zavorra ha portato il risultato netto del gruppo assicurativo triestino a 856 milioni, in calo del 49,7% rispetto all’anno precedente. Ma il risultato operativo del Leone, che segnala l’andamento dell’attività industriale, nel 2011 si è mantenuto solido a 3,9 miliardi, in lieve flessione rispetto ai 4,1 miliardi del 2010, grazie in particolare al miglioramento del risultato nel ramo Danni (+38,3%) che ha compensato la frenata del Vita (-16%). Il valore si attesta nella parte bassa degli obiettivi di utile operativo indicati dal gruppo per il 2011, compresi tra 4 e 4,7 miliardi. Segnali confortanti sono arrivati poi dall’indice di solvibilità (Solvency I) della compagnia, che a fine 2011 era al 117% e che al 1° marzo aveva recuperato terreno attestandosi al 132%, grazie soprattutto al restringimento degli spread sui titoli governativi italiani. Il valore, tra l’altro, non tiene conto della vendita della controllata israeliana Migdal (chiusa a metà marzo) che apporterà altri 2,4 punti portando la Solvency I al 134,4% e riallineando la società ai livelli pre-crisi del 2010. Un’altra mossa per aumentare la solvibilità potrebbe poi essere la dismissione delle attività di riassicurazioni negli Usa, che la compagnia sarebbe intenzionata a cedere. Le Generali, insomma, sembrano aver definitivamente evitato l’esigenza di un intervento sul capitale e per il 2012 prevedono «un utile in forte crescita», ha dichiarato ieri il ceo di Generali, Giovanni Perissinotto, in quanto le svalutazioni straordinarie non si ripeteranno. Anche per il 2011 la compagnia ha deciso di mantenere un payout in linea con gli anni passati (36,4%) fissando una cedola di 20 centesimi rispetto agli 0,45 euro dello scorso anno. Ieri intanto il cda ha fissato anche l’ordine del giorno dell’assemblea di aprile, che prevede la riconferma del presidente Gabriele Galateri. «È stato appena nominato ed è bravo », ha dichiarato un consigliere uscendo dalla riunione, smorzando così le voci di un suo possibile passaggio alla presidenza Unicredit. (riproduzione riservata)