In Italia continuano a crescere i mancati pagamenti tra le imprese. È quanto emerge dall’ultima ricerca trimestrale realizzata da Euler Hermes Italia (società del gruppo Allianz specializzata nell’assicurazione crediti) su un campione di circa 450mila aziende monitorate giornalmente. Nel dettaglio, i base al questo studio, lo scorso anno a livello nazionale il numero dei mancati pagamenti ha registrato un incremento del 42% rispetto al 2010 e gli importi medi sono saliti del 17 per cento. Non bisogna tuttavia disperare: il mercato delle esportazioni, a detta di Euler Hermes vero motore dell’economia italiana, sembra reggere, almeno per quanto riguarda la frequenza mentre mostra qualche segnale di difficoltà sul piano della dimensione degli importi, in aumento su base annua del 7 per cento. «Il fenomeno dei mancati pagamenti in Italia – afferma Michele Pignotti, responsabile della regione Paesi mediterranei, Africa&Middle East di Euler Hermes e country manager di Euler Hermes Italia – non riguarda solamente un singolo settore o un’unica filiera produttiva ma rappresenta una peculiarità di tutti i principali comparti del made in Italy, con l’eccezione del settore dell’energia che storicamente per sue caratteristiche di essenzialità nei processi industriali è l’ultimo a essere coinvolto». Nel mercato dell’export segnali positivi arrivano poi dall’abbigliamento, dal comparto calzaturiero e dalla siderurgia, che si confermano solidi nei principali paesi di sbocco come Francia, Germania e Stati Uniti. «In questo scenario – prosegue Pignotti – le imprese affrontano ulteriori difficoltà sul fronte del credito: da un lato le restrizioni legate all’accesso bancario e, dall’altro, prudentemente accrescono gli accantonamenti del fondo aziendale di svalutazione dei crediti stessi, essenziali per coprire le transazioni commerciali ». Fattore competitivo per le imprese diventa quindi l’autofinanziamento – fanno notare gli analisti di Euler Hermes – che attraverso un corretto utilizzo del capitale circolante genererà margini di crescita per le imprese più virtuose. Quindi, solo un’attenta politica di riskmanagement può garantire il consolidamento del circolante e uno sviluppo aziendale di lungo termine. G.R.